Cresce la quota di lavoratori che usufruisce dei permessi retribuiti garantiti dalla legge 104. Li richiedono in prevalenza le donne. Mentre le differenze territoriali non seguono il tradizionale divario Nord-Sud. Per l’assistenza servono più strumenti.
Autore: Maria De Paola Pagina 1 di 10
Professoressa di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza dell’Università della Calabria. Attualmente in congedo, è dirigente presso la Direzione Centrale Studi e Ricerche INPS. Si occupa prevalentemente di Economia del lavoro e dell’istruzione, Discriminazione di genere, Political Economy e valutazione di politiche pubbliche.
Negli ultimi anni le condizioni economiche per usufruire del congedo parentale sono molto migliorate. Se un maggior numero di madri ha fatto ricorso alla misura nel primo anno di vita del bambino, la risposta dei padri è per il momento più incerta.
Se la cura dei figli è prerogativa delle madri, anche i “costi” della genitorialità sono tutti a loro carico. Con la maternità le lavoratrici italiane subiscono una penalizzazione retributiva e hanno più probabilità di uscire dal mercato del lavoro.
Le ragazze continuano a scegliere meno dei ragazzi le facoltà scientifiche, che assicurano lavori e carriere migliori. Si allontana così la possibilità di arrivare alla parità economica. Per battere gli stereotipi bisogna partire dalla scuola primaria.
Spesso le misure di sostegno non raggiungono tutti i possibili beneficiari per la complessità di richiederle. L’erogazione automatica delle prestazioni permette di garantire l’accesso, indipendentemente dalla situazione economica o sociale dei cittadini.
Introdotto nel 2022 per far fronte ai disagi psicologici causati dalla pandemia, il bonus psicologo ha invece risposto a un bisogno preesistente, con interessanti differenze di genere. Il suo stesso successo dimostra che è uno strumento da rafforzare.
In caso di malattia non grave, chi lavora da remoto spesso svolge comunque le proprie mansioni, proprio perché può farlo da casa, senza recarsi in ufficio. Lo confermano i dati di un importante ente pubblico. Un comportamento con vantaggi e svantaggi.
La crisi causata dalla pandemia ha colpito soprattutto le donne. I divari retributivi di genere sono aumentati in tutte le famiglie, ma in particolare in quelle che erano già più diseguali. Bisogna evitare che tutto ciò produca effetti di lungo periodo.
Dieci anni dopo l’introduzione del congedo di paternità resta ancora molto da fare per promuoverne l’utilizzo, in particolare nel Sud Italia. A richiederlo sono più spesso i padri con migliori condizioni di lavoro. E le norme sociali contano ancora.
Se non si considerano le indennità di carica, diventare sindaco comporta sostanziali riduzioni nel reddito, che persistono anche dopo il termine del mandato elettorale. D’altra parte, le indennità permettono in media di compensare gli effetti negativi.