I dati sul Pnrr raccontano in quali regioni i progetti procedono e in quali si rischia di perdere un’occasione storica. In quelle dove in questo periodo si tengono le elezioni regionali, il Piano può diventare un banco di prova della capacità di governo.
Autore: Monica Montella Pagina 1 di 2
Laureata in Scienze Politiche, indirizzo Politico-Economico, presso la facoltà di Federico II di Napoli. Ricercatore esperto dell’Istituto Nazionale di Statistica, dal 1995 al 1997 si è occupata della parte relativa alla metodologia e le fonti statistiche per la stima dei “Redditi delle famiglie agricole”. Dal 1997 al 2008 è stata responsabile “della stima del valore aggiunto e produzione del settore dei trasporti e dei servizi alle famiglie dei Conti Nazionali e territoriali” e del progetto di ricerca “analisi dei dati di impresa e valutazione dei margini di trasporto”. Dal 2008 al 2010 si è occupata di sviluppo di metodologie, analisi e documentazione per gli indici dei prezzi al consumo. Attualmente fa parte di un progetto di ricerca relativo alle tematiche del benessere in particolare fa parte del progetto "studi finalizzati alla misurazione del capitale umano e del capitale sociale" nella Direzione di Contabilità Nazionale dell'Istituto Nazionale di Statistica.

Le entrate extratributarie rappresentano una componente strategica per il bilancio dello stato. Contribuiscono al finanziamento dell’attività statale senza aumentare la pressione fiscale. Ma va migliorata la trasparenza e l’efficacia della riscossione.
Le regioni italiane svolgono un ruolo strategico nell’attuazione del Pnrr. Ma alla fine del primo trimestre 2025 il bilancio per la parte di loro competenza è negativo. E la sanità è il settore che più ne paga il prezzo, con i ritardi più gravi.
In tre anni, Transizione 4.0 ha garantito alle imprese diversi miliardi in crediti d’imposta per investimenti nella digitalizzazione. Nel complesso restano però varie perplessità su un piano che sembra più che altro risolvere difficoltà contingenti.
Il Piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia costituisce un investimento strategico per il Pnrr. Dell’attuazione sono incaricati i comuni. Lo stato di avanzamento dei lavori segnala difficoltà che potrebbero non essere recuperate entro giugno 2026.
Il risultato di cancellazioni, definanziamenti, rifinanziamenti e creazione di nuovi progetti è una distribuzione delle risorse finanziarie all’interno del Pnrr decisamente diversa dal piano originale. Anche tra i ministeri c’è chi guadagna e chi perde.
La revisione della spesa pubblica, così come concepita adesso, ha dato pochi risultati. Bisogna intervenire sulle modalità di formazione del bilancio dello stato e sulla razionalizzazione della spesa. Una specifica riforma è prevista nel Pnrr.
Il sito Italia Domani dovrebbe riportare lo stato di avanzamento dell’attuazione del Pnrr, ma mancano aggiornamenti sul primo semestre 2023. Forse perché molti progetti hanno accumulato ritardi. Il timore è che derivino da limiti di gestione strutturali.
Le minori entrate dovute alle misure di blocco delle attività potrebbero causare un disavanzo generalizzato di tutti gli enti locali nel 2020. Mentre aumentano le spese per la sanità. Ecco cosa deve fare lo stato centrale per aiutare regioni e comuni.