La Corte di appello dell’Aja ha ribadito che la protezione dai cambiamenti climatici è un diritto umano. Gli obblighi di mitigazione non ricadono solo sugli stati, ma anche sulle imprese. Si aprono così nuove opportunità per il contenzioso climatico.
Autore: Natalia Bagnato
Natalia Bagnato è Partner e Head of ESG Compliance dello Studio Legale Ontier. Esperta in Corporate Sustainability, con solida esperienza in diritto civile e commerciale. La sua attività si concentra sull’intero spettro delle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), tra cui la conformità e l’integrazione dei fattori ESG nella governance aziendale, la finanza sostenibile, l’innovazione sociale, la due diligence ESG/diritti umani e il reporting. Lavora da oltre 15 anni in primari studi legali nazionali e internazionali, fornendo assistenza e consulenza legale, giudiziale e stragiudiziale, in diritto civile e commerciale, ESG e legal impact, oltre che tutti gli ambiti dell’innovazione sociale. Natalia affianca da sempre l’attività professionale all’attività di docenza in ambito ESG presso Corsi di alta formazione e Master riconosciuti a livello nazionale e internazionale. È, inoltre, membro del Consiglio di Amministrazione di una società benefit attiva nell’ambito della consulenza ESG.
La società Alviero Martini, benché non indagata, è stata commissariata perché non ha esercitato controlli sui suoi fornitori, accusati di sfruttamento dei lavoratori. Ai committenti si chiede di introdurre meccanismi per monitorare la filiera produttiva.
Una proposta di direttiva europea obbliga le grandi imprese a introdurre sistemi per identificare e prevenire rischi ambientali e violazioni dei diritti umani dei lavoratori, lungo la catena di fornitura. È una svolta che colma un vuoto normativo.
Dagli ambientalisti è stata definita una sentenza storica: una corte olandese ha imposto a Shell di adeguare le sue politiche aziendali all’Accordo di Parigi sul clima. Perché la protezione dai cambiamenti climatici rientra fra i diritti umani.