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Autore: Samir Traini

traini In REF Ricerche dal 2004, è responsabile degli studi di regolazione economica nei settori pubblici locali e delle attività di consulenza ad enti e società in materia di pianificazione tariffaria, economica e finanziaria nei settori dell'energia, del servizio idrico e dell'ambiente. Dal 2008 cura, presso la Camera di Commercio di Milano, la segreteria scientifica del Tavolo Tecnico sui Prezzi dell’Energia Elettrica e del Gas Naturale pagati dalle PMI sul mercato libero. Fin dalla sua istituzione (2013), collabora alla stesura dei Contributi del Laboratorio sui Servizi Pubblici Locali di REF Ricerche. Nel 2016 è stato inserito dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico nella lista degli esperti dell'Osservatorio permanente per la regolazione energetica, idrica e del teleriscaldamento. Ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso la Facoltà di Economia "Giorgio Fuà" dell'Università Politecnica delle Marche e, nel 2004, il Master in Economia e Finanza Internazionale presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

All’acqua serve un ministero

La cabina di regia sulla siccità, che ha coinvolto sette ministeri, è stata molto utile per gestire l’emergenza del 2022, definendo una strategia condivisa. Ma per decidere sulle questioni più spinose c’è bisogno di un soggetto tecnico e di uno politico.

Il greenwashing può costare caro alle imprese

Alle imprese si chiede sempre più di operare in modo ambientalmente e socialmente sostenibile. La trasformazione richiede investimenti cospicui. Ma ricorrere al greenwashing e al brownwashing può costare caro, sotto il profilo reputazionale e finanziario.

Acqua del Sud: senza competenze non arrivano fondi

Il riassetto del servizio idrico al Sud è una vicenda ormai trentennale. La situazione è grave perché impedisce l’accesso ai fondi pubblici europei. Dove mancano operatori industriali deve essere obbligatorio l’affiancamento di soggetti qualificati.

Acqua, bene comunitario

Dopo il referendum sull’acqua pubblica del 2011, il sistema è regolato dai principi dell’ordinamento europeo, senza alcun tradimento della volontà popolare. Ora è tempo di rinunciare agli slogan e concentrarsi sui problemi, per trovare soluzioni.

Acqua, il bicchiere è più pieno che vuoto

Anche il Rapporto Asvis cade nella trappola di attribuire le carenze del sistema idrico al mancato rispetto della volontà popolare espressa col referendum del 2011. Mentre la responsabilità è di chi ancora si oppone al processo di modernizzazione.

Transizione energetica a base di idrogeno

Nella transizione energetica l’uso dell’idrogeno come vettore di energia ha assunto un ruolo di primo piano. La crescita di un suo mercato a basse emissioni comporta importanti sfide tecnologiche, economiche e sociali. Da affrontare, anche in Italia.

C’è del gas nel futuro dell’idrogeno

Il gas e le sue reti di trasporto giocheranno un ruolo chiave nel raggiungere gli obiettivi europei di mitigazione del cambiamento climatico, indicati nella strategia per lo sviluppo dell’idrogeno. E l’Italia può essere al centro della transizione.

Quando la raccolta dei rifiuti diventa virtuosa

Il numero degli impianti necessari a trattare i rifiuti differenziati continua a essere insufficiente e prelude a nuove emergenze. La regolazione incentivante infatti da sola non basta. Occorre prendere esempio dalle poche regioni autosufficienti.

Ora è possibile investire nell’acqua

Sei anni dopo il referendum sull’acqua, il Consiglio di stato ha convalidato il metodo tariffario individuato dell’Autorità. Si possono così finanziare gli investimenti necessari, compresi quelli richiesti dalle procedure comunitarie di infrazione.

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