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Autore: Samuele Murtinu

Samuele Murtinu è Professore Ordinario di International Business e Direttore della Sezione Entrepreneurship presso la School of Economics dell’Università di Utrecht. I suoi interessi di ricerca sono: finanza alternativa, economia internazionale, gestione delle tecnologie intelligenti nelle organizzazioni e corporate governance. La sua ricerca ha vinto numerosi premi ed è apparsa su prestigiose riviste scientifiche internazionali. Samuele è stato valutatore indipendente per il MISE, agenzie governative, istituzioni accademiche e di ricerca e organizzazioni private.

Capitali coraggiosi per imprenditori audaci

I progetti innovativi necessitano di ingenti capitali. In più, solo alcuni avranno successo. È per questo che la finanza alternativa è fondamentale nella scommessa per favorire l’innovazione, remunerare chi ha avuto intuito e generare impatto sociale.

Conti pubblici? Migliorano se c’è cultura finanziaria

Nei paesi avanzati le competenze economico-finanziarie dei cittadini non sono importanti solo per le scelte individuali, ma anche per quelle collettive. Perché per i politici è più difficile un uso strategico della politica fiscale. E l’Italia è un caso esemplare.

Sulle spalle dei “nani”

Finora i programmi di ricerca e innovazione europei hanno di fatto escluso dalla partecipazione le piccole e medie aziende e in particolare le giovani imprese ad alta tecnologia. Ora l’Unione Europea introdurrà un meccanismo di incentivo per le Pmi molto simile al programma Small Business Innovation Research statunitense. I concetti chiave dovrebbero essere la forte competizione per l’ottenimento delle risorse, il finanziamento per fasi e la trasparenza. La mancanza di un committente pubblico europeo potrebbe però pregiudicare il successo dell’iniziativa.

SE È AUTOMATICO NON È EFFICACE

Lo scorso mese, il Consiglio dei ministri ha discusso il decreto legislativo per la riforma degli incentivi alle imprese. Il massiccio ricorso a provvedimenti automatici, in un contesto di risorse scarse quale quello italiano, desta notevoli perplessità. Meglio sarebbe puntare su strumenti selettivi che, se ben gestiti, segnalano a investitori privati la bontà dei progetti delle imprese finanziate. Recenti studi svolti presso il Politecnico di Milano sulle giovani imprese italiane operanti nei settori ad alta tecnologia confermano questa tesi.

Quel venture capital che fa crescere le imprese

Per la loro capacità innovativa, le giovani imprese ad alta tecnologia possono giocare un ruolo importante nell’economia europea. Una recente ricerca mostra che con finanziamenti di venture capital la loro produttività aumenta nettamente, soprattutto in confronto a quella registrata da aziende con caratteristiche simili, ma che beneficiano di investimenti di tipo diverso. L’Italia, con i suoi gravi problemi di crescita, dovrebbe avviare azioni che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di venture capital.

 

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