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Autore: Silvia Giannini Pagina 1 di 9

giannini Ha studiato economia nelle Università di Bologna e di Cambridge (UK). Nei suoi studi si è occupata prevalentemente degli effetti economici della tassazione dei redditi di impresa e di capitale, della valutazione di proposte di riforma fiscale e dei problemi di coordinamento in ambito comunitario. Ha collaborato con istituzioni e centri di ricerca nazionali e internazionali e ha partecipato a numerosi gruppi e commissioni di lavoro istituiti presso il Ministero delle Finanze. Attualmente è componente della Commissione ministeriale sulle spese fiscali. Professore ordinario di Scienza delle finanze presso l’Università di Bologna (dal 1993), è stata successivamente Vicesindaco del Comune di Bologna, con delega al bilancio, al patrimonio e alle società partecipate, nel mandato amministrativo maggio 2011-giugno 2016.

Dall’Ace alla mini-Ires: per le imprese non è un affare

Il disegno di legge di bilancio 2025-2027 proroga per altri tre periodi d’imposta l’incentivo per le nuove assunzioni. Resta sospesa l’attuazione della legge delega per la riforma fiscale. A conti fatti, le imprese escono nel complesso penalizzate.

Dopo la revisione, un’Irpef ancor più complicata

La manovra di bilancio 2025 rende permanenti le misure per il sostegno dei redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti. Ma i provvedimenti non si ispirano a un disegno di riforma coerente e razionale dell’Irpef e complicano ancora di più il sistema.

Taglio del cuneo fiscale tra sgravi contributivi e revisione dell’Irpef

La decontribuzione comporta un aumento dell’Irpef dovuta, solo in parte compensato dalla riduzione dell’imposta determinata alla riforma fiscale. Si tratta di misure temporanee e costose, mentre il sistema tributario diventa sempre più complesso.

Intervento sull’Irpef: limitato e temporaneo

Il governo ha varato il primo decreto di attuazione della delega fiscale. Prevede quattro novità sull’Irpef. Ma si tratta di interventi relativamente limitati e, soprattutto, validi solo per il 2024. Alcuni esempi dei possibili risparmi di imposta.

Un ebook sulla delega fiscale

Lo scorso agosto è stata approvata la legge delega di riforma fiscale del governo Meloni. Successivamente, su decreto del Vice Ministro Leo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha istituito un Comitato tecnico per la predisposizione dei decreti legislativi di attuazione della riforma fiscale. Le Commissioni di esperti devono trasmettere entro il 20 settembre 2023 gli schemi di decreti legislativi al Comitato generale di coordinamento. Sembra dunque che si stia entrando nel vivo della riforma fiscale.

In questo ebook, disponibile gratuitamente, ripercorriamo come i principi e i criteri direttivi siano cambiati, partendo dal disegno di legge delega del governo Draghi fino al nuovo testo del governo Meloni approvato dal Parlamento lo scorso 4 agosto.

Puoi scaricarlo compilando il modulo a questo link.

Delega fiscale: le criticità per le società di capitali

Nella legge delega di riforma fiscale sono due i punti particolarmente critici in tema di tassazione societaria: la struttura dell’Ires e la sostituzione dell’Irap con una sovraimposta all’Ires. Il rischio di un aggravio per le società di capitali.  

Delega fiscale: più ombre che luci nella tassazione delle imprese

Un fisco di impresa poco amico della crescita economica: è quello che emerge dalla legge delega. Sembra infatti favorire le attività imprenditoriali più piccole, ma anche meno dinamiche e meno capaci di affrontare le sfide di un mercato in rapida evoluzione.

Redditi finanziari nella delega fiscale: novità e un’occasione persa

La delega fiscale contiene alcune importanti novità per la determinazione della base imponibile dei redditi finanziari. Resta invece la differenziazione delle aliquote. E si è persa un’occasione per la riforma della tassazione della previdenza complementare.

L’Irpef secondo il governo Meloni

L’Irpef è l’imposta più importante del nostro ordinamento. Per valutare gli effetti delle modifiche previste nella legge delega fiscale occorrerà conoscere i dettagli e le modalità di copertura. Il rischio principale è una “riforma a metà”.

La “rivoluzione” fiscale del governo Meloni

Il disegno di legge delega sul fisco è molto articolato. Ma nel complesso sembra mancare una visione coerente e organica della struttura del sistema tributario e dell’interazione tra le sue componenti. Resta poi aperto il nodo di come finanziare la riforma.

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