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Autore: Tito Boeri Pagina 6 di 38

tito Tito Boeri è professore di economia presso l'Università Bocconi di Milano e Senior Visiting Professor alla London School of Economics. È stato senior economist all’Ocse, consulente del Fmi, della Banca Mondiale, della Ue, dell’Ilo oltre che del governo italiano. Dal marzo 2015 al febbraio 2019 ha ricoperto la carica di Presidente dell'Inps. È Consigliere Scientifico della Fondazione Rodolfo Debenedetti. È stato editorialista del Sole24ore, de La Stampa e de La Repubblica e ha collaborato con quotidiani esteri quali il Financial Times e Le Monde. È tra i fondatori del sito di informazione economica www.lavoce.info e del sito federato in lingua inglese www.voxeu.org.

Todos generales

L’applicazione delle norme lasciata all’interpretazione degli apparati comporta spese ingiustificate, specie per gli stipendi dei vertici della burocrazia. Ne è una riprova la vicenda dei vice comandanti dei Carabinieri. Servono regole precise che aggancino le pensioni ai contributi versati.

La scure di Guzzetti

Poche settimane fa, quando Alessandro Profumo ebbe a dire che l’opposizione della fondazione capeggiata dalla Mansi all’aumento immediato di capitale del Monte dei Paschi di Siena poteva avere conseguenze sulla stabilità di Mps e di riflesso su quella del sistema bancario italiano, andò incontro alla censura di Giuseppe Guzzetti, presidente del cartello delle fondazioni italiane. Definì l’affermazione di Profumo “avventata e destituita di ogni fondamento” .

Riforma Fornero: il monitoraggio alla cieca

Sulla valutazione della riforma Fornero si sono concentrate, giustamente, molte aspettative da parte dell’opinione pubblica, dei policy maker e della comunità scientifica. I motivi sono molti.
Si tratta di una delle riforme più controverse del nostro passato recente. È stata promossa e implementata da un’economista molto conosciuta, che nella legge di attuazione ha voluto che si introducesse formalmente e per la prima volta in Italia un esercizio di valutazione.

Pensioni: l’equità possibile

Niente scuse: è possibile chiedere un contributo di equità basato sulla differenza tra pensioni percepite e contributi versati, limitatamente a chi percepisce pensioni di importo elevato. Si incasserebbero più di quattro miliardi di euro, riducendo privilegi concessi in modo poco trasparente.

Se non è ignavia, è inefficienza

Ringraziamo il Ministro Giovannini per l’attenzione e la dettagliata risposta. Dopo esserci morsi per tre volte la lingua, possiamo dire di convenire con gran parte delle affermazioni ivi riportate, incluse le considerazioni fatte dal Ministro sulla prudenza e la necessità di informare senza provocare distorsioni nelle scelte delle persone. Se si vuole esistono modi per farlo. Sappiamo anche che questo richiede tempo, ma, ci consenta il Ministro, di tempo i suoi predecessori e l’Inps ne hanno avuto tanto, troppo, anche per le persone più prudenti e accurate di questo mondo. La riforma è del 1994, 18 anni fa. In Svezia la possibilità di simulare online la pensione esiste già dal 1995, l’anno della loro riforma, che coincide all’incirca con quello della riforma italiana. L’idea del simulatore on line offerto dall’Inps è essa stessa vecchia almeno di un anno, e infatti uno di noi già la commentava in un articolo sul Sole 24 ore del 12 Novembre del 2012. Il tempo passa e… Se non è ignavia di Stato è sicuramente inefficienza incredibile. Detto questo, e andando oltre le polemiche, apprezziamo la volontà del Ministro di rendere edotti tutti i lavoratori, con gli strumenti opportuni, incluso l’invio a casa dell’estratto conto con le proiezioni con diversi scenari, nonché i riferimenti per svolgere le simulazioni sul sito Inps. Le due forme di comunicazione sono complementari fra di loro. L’importante, come noi sosteniamo, non è mandare una busta, ma impostare una campagna capillare e insistita, in modo che alla fine i lavoratori acquisiscano famigliarità con il nuovo sistema, di cui la busta è una componente. Non capiamo peraltro da dove provenga la stima di 40 milioni per l’invio postale. Ci risulta che durante la campagna elettorale, ciascun candidato e partito ha diritto di usufruire della tariffa postale di euro 0,04 per plico di peso non superiore a grammi 70. Alla stessa tariffa,che supponiamo sia pari ai costi effettivamente sostenuti da Poste Italiane, l’invio a tutti i contribuenti costerebbe meno di un milione. E si potrebbe risparmiare inviando a chi ha una casella di posta elettronica l’estratto conto via mail (a quel punto anche ogni trimestre).

Letta: ricomincio da zero

“Il nuovo inizio”. Così il premier sulla fase del suo Governo che comincia ora con un orizzonte di 15 mesi. Che cosa fare -e non fare- per agganciare la ripresa ed evitare al paese il rischio di derive anti-europee?

Si può ancora fare ricerca in Italia?

Intervista al ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Si è svolta all’Università Bocconi al convegno “La ricerca in Italia”

Ignavia di Stato

L’Inps ha tutti gli strumenti per fornire ai lavoratori italiani una stima precisa della loro futura pensione. Ma ministero e istituto di previdenza mantengono un silenzio colpevole, penalizzando così i cittadini che più hanno bisogno di quelle informazioni. I rischi per la stabilità del sistema.

Un modello catalano per la ricerca*

Le università italiane non attraggono i migliori scienziati per eccesso di burocrazia, mancanza di fondi, assenza di meritocrazia. Deludenti i programmi per il rientro di nostri ricercatori. Una proposta per il nostro paese. 

Pensioni d’oro: il diavolo sta nei dettagli

Si continua a discutere di un prelievo sulle pensioni più alte. Da calcolare non solo sull’ammontare, ma considerando anche il rendimento dei contributi versati. Il gettito sarebbe limitato. Tuttavia garantirebbe un flusso annuo di risorse utili per interventi di welfare.

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