Il ruolo del dirigente è centrale per affrontare la complessità della gestione quotidiana e per sviluppare la strategia della scuola. Influenza anche i risultati scolastici degli studenti. Ma quali sono le tipologie di leadership più adottate dai presidi?
Autore: Tommaso Agasisti
Professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, dove insegna Public Management nella Laurea Magistrale di Management Engineering ed Economia e Organizzazione Aziendale. Dal 2020, è Associate Dean for International Relations and Quality alla PoliMi GSOM - Graduate School of Management. Dal 2019, è componente del Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Milano. Svolge attività di ricerca sul tema della valutazione delle performance nelle pubbliche amministrazioni, con particolare riferimento al settore scolastico, universitario e agli enti locali. È autore di oltre 100 pubblicazioni su riviste accademiche internazionali, nonché di numerosi articoli e capitoli di libro a diffusione nazionale ed internazionale. Dal 2014, è componente del Comitato Provinciale di Valutazione del Sistema scolastico della Provincia Autonoma di Trento. Dal 2010 al 2020, è stato componente dei Nuclei di Valutazione di numerosi atenei italiani, statali e non. Dal 2021, coordina il Comitato Tecnico Scientifico per il Piano Nazionale Scuola Digitale presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il “Buono scuola” di Regione Lombardia è stato introdotto per favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie. Ma forse non è lo strumento giusto, perché quando è stato tagliato, le iscrizioni alle scuole paritarie sono rimaste stabili.
La didattica a distanza durante la pandemia ha comportato perdite di apprendimento tra gli studenti, ma non in modo omogeneo. Le differenze dipendono dagli insegnanti: alcuni hanno utilizzato bene gli strumenti didattici digitali, altri meno.
Le scuole che sono riuscite ad affrontare nel migliore dei modi la Dad “forzata” sono quelle in cui la transizione verso una didattica digitale integrata era già in atto. Servono progettazione, coordinamento e capacità manageriali.
Le scuole gestite da dirigenti proattivi e dotati di capacità organizzative e manageriali hanno affrontato meglio le problematiche legate all’emergenza Covid-19. È un’esperienza da valorizzare per garantire efficienza ed equità al sistema scolastico.
Alle università è riconosciuto un ruolo cruciale nello sviluppo socioeconomico dei paesi. E se i governi tendono a ridurre i finanziamenti, è importante capire quali sono i fattori che permettono ai sistemi universitari di ottenere i risultati migliori.
La presenza di una università contribuisce allo sviluppo sociale, economico e culturale di un territorio. Tanto più se l’ateneo è efficiente, perché stimola lo sviluppo di nuove idee e opportunità. Effetti maggiori dove il livello di sviluppo è già alto.
Il governo ha stanziato fondi per consentire l’apertura straordinaria delle scuole che si trovano in contesti disagiati. Sembra una buona idea, anche alla luce di quanto indicano alcune ricerche sui risultati degli studenti con background svantaggiati. Restano da risolvere importanti questioni.