Il Mondiale delle non sorprese è finito facendo cadere l’ultimo tabù: una squadra europea, la Germania, ha vinto per la prima volta un’edizione disputata in Sudamerica. La legge di Lineker – quella secondo cui il calcio è un gioco con 22 giocatori in campo in cui alla fine vincono i tedeschi- è tornata a valere dopo 24 anni.
Categoria: Lavoce fuori campo
Domenica sera al Estádio Maracanã di Rio de Janeiro si sfideranno Germania e Argentina per la finale dei Mondiali 2014. Decideranno i calci di rigore? Delle quattordici sfide a eliminazione diretta di questi mondiali, quattro si sono decise dagli undici metri, il 29 per cento, un record che eguaglia Italia 1990 e Germania 2006.
Mentre le semifinali stanno per iniziare, vale la pena fare un piccolo passo indietro per parlare dei quarti: Olanda–Costa Rica. Una partita memorabile non certo perché spettacolare (finita senza gol anche dopo i supplementari) ma perché incarna alcune delle ragioni per cui il calcio è appassionante.
Il salto alla Fosbury del calcio. Così alcuni commentatori si sono azzardati a definire la portata innovativa della scelta fatta dal tecnico olandese Louis Van Gaal durante la partita Olanda-Costa Rica. Questa partita, disputata durante i quarti di finali della Coppa del Mondo, verrà molto probabilmente ricordata nei prossimi anni per quanto successo nell’ultimo minuto del secondo tempo supplementare: con una decisione mai vista prima in un campionato internazionale, la panchina olandese sostituisce per la lotteria dei calci di rigore il portiere titolare Cillessen con la riserva Krul.
Il Mondiale sta finendo: mancano ormai solo sette partite (la finale per il terzo posto non conta e andrebbe eliminata). Lo aspetti per quattro anni e poi scivola via così in fretta, come tutte le più belle cose.
Questo è un Mondiale che non dimenticherò facilmente. Spero anzi rimanga per me unico, avendo passato quasi l’intera fase dei gironi eliminatori in ospedale. Non tutto il male viene per nuocere. Almeno mi sono perso il dopopartita di Italia-Uruguay e tutte le inutili chiacchiere su Balotelli.
Più della curiosità per l’esordio dell’Argentina, nella notte di domenica a tenermi incollato alla tv (con tanto di proiettore per l’occasione) ci ha pensato il debutto della Bosnia-Erzegovina, unica nazionale alla prima presenza assoluta in quest’edizione dei Mondiali. Una nazionale giovane (in tutti i sensi) e di belle speranze che, dopo 18 anni di oblio, ha riportato agli onori della cronaca un paese martoriato dalla guerra più brutale combattuta in Europa dopo il 1945.
“I Mondiali hanno scandito i tempi della nostra vita e scandiranno quelli di chi verrà”. Niente poteva prepararci meglio ai Mondiali dei racconti di Federico Buffa trasmessi da Sky sui capitoli precedenti di questo evento senza uguali. Di ognuna delle precedenti edizioni ci è rimasto qualcosa che ci fa guardare la prossima con occhi diversi.