Dopo il deludente 1-1 con la Nuova Zelanda, ho avuto uno scambio di mail con Peppe, un mio collega economista che lavora a Yale, grande appassionato di calcio. Entrambi eravamo abbacchiati per il futuro dellÂ’’Italia nei Mondiali.
Categoria: Licenza Poetica Pagina 4 di 16
Ai Mondiali le prospettive sono inconsuete, a volte rovesciate rispetto ai punti di vista consueti. Muri che ci sembrano altissimi non lo sono e altri che sottovalutiamo si confermano altissimi.
Chi è il settantaquattrenne che ha dichiarato nei giorni scorsi: “La mia missione non è ancora finita; ho ancora la forza, le energie e lÂ’’entusiasmo per candidarmi a un nuovo mandato. Se qualcuno vorrà sfidarmi sarò contento di confrontarmi con lui e, se verrò eletto io, non è scontato che sarà il mio ultimo mandato da presidente. C’’è ancora tanto da lavorare e intorno a me avverto un clima di unità e amicizia che in passato non esisteva”. La soluzione è in fondo allÂ’’articolo.
Ci sono problemi più importanti, lo sappiamo. La manovra finanziaria (chi crede al taglio delle Province?) o le dichiarazioni di Berlusconi (per lui “Governare con la Costituzione è un inferno”. Per noi l’Â’inferno sarebbe se governasse senza). Ma la notizia oggi è che cominciano i Mondiali di calcio in Sud Africa. Per quattro settimane entreranno nella vita di tutti noi.
Ah bravo Giulio!
bravo, bravissimo,
fortunatissimo per verità .
Pronto a far tagli,
la notte e il giorno,
la scure in mano
sempre si sta.
Scrive Ricossa parlando del Borghese
chÂ’ei di pensieri e rischi molti se ne prese
e le fatiche ed un più lungo orario,
mai li evitò, qual del dover gregario.
Or che il paese s’è ritrovato in stallo,
quale ricetta se non di riportarlo in ballo,
poiché coll’indomito suo spirito del fare
ci induca a correr e avanti di balzare.
Lui non capisce il parlar politichese,
vuole crear lavoro e suscitare imprese,
sÂ’impegna a morte, persegue il risultato,
conta sulle sue forze, senza impetrar lo Stato.
ComÂ’obiettivo non ha la quiescenza,
dell’innovare non può restarne senza,
gli piace parlar chiaro, semplice e diretto,
per questo la Sinistra gli nega lÂ’intelletto.
Borghesi veri sono perciò tutti coloro
chÂ’hanno scelto la missione del lavoro,
perché così si da al sociale un senso
e sÂ’appartiene al vero, meritorio censo.
Borghese è il prof  che insegna con amore
lo è pure lo statal che non ti fa un favore,
se in coda allo sportello gli chiedi il suo servizio
e in fretta ti risponde, scorciando il tuo supplizio.
Chi è borghese non sosta in doppie file,
sente la responsabilità del vivere civile,
paga le tasse, però vorrebbe un fisco giusto
e ammodernar lo Stato, ormai così vetusto.
Non s’è capito che se il Borghese manca,
addio riforme e il PIL va lento e arranca,
perciò gridiamo ai fannulloni “basta”
e pure ai troppi che si son fatti casta.
Largo ai borghesi a Roma e alle regioni,
negli spedali, nella ricerca, nelle professioni:
non devesi mai più sprecar manco gli spilli,
sennò ci ritroviamo l’urna pien di grilli.
Maurizio Maggini
Un genio dell’assurdo si è dimesso
Sommerso dagli assegni circolari
Sbarrato lÂ’occhio e lÂ’aria un poÂ’ da fesso
Come una lepre bloccata sotto i fari
Ambiva ad una casa prestigiosa
Dopo il ritorno al ruolo di governo
Ma non avendo tempo per la cosa
Ad un amico si rivolse, assai fraterno.
LÂ’amico, il consulente, il consigliori
Nella catena entrarono in parecchi
Offrendo attici che solo lor signori,
Ampie vetrate, con stucchi e grandi specchi.
Ma un vero amico per non imbarazzarti
Non vuol costringerti a rispondere che è caro
Che con i mezzi con cui puoi destreggiarti
Non ti è possibile proceder fino al varo.
E allor che fa, essendo un vero amico?
Vede di aggiungere qualcosa di sua tasca
Ma per non fare che tu scopra l’intrico
Cela le cose, che il sospetto non ti nasca.
Così il salone con vista al Colosseo
lo compri al prezzo di una casa popolare
e con orgoglio lo consideri un cammeo
botta di culo e emblema nobiliare
La ricompensa per quellÂ’altra volta
Quando dovesti dar le dimissioni
Per aver sinceramente confessato
Che quel Biagi era un gran rompicoglioni
E pensare che Berlusca a te pensava
Quando usciron le storie di tangenti
Con il nome di Verdini che ballava
E una fila di altri maggiorenti
Ti pensava sulla tolda del partito
Democristiano di solida esperienza
Maestro nellÂ’officiare il vecchio rito
Del negar tutto promettendo trasparenza
E invece in pochi giorni un gran pantano
Questo pastrocchio che ha del goffo e del sinistro
Doppio peccato per un democristiano
Dimettersi due volte da ministro!
Potemkin
Riforma n. 1 : Il Processo
Ecco il processo breve
per chiudere ogni storia
con una pena lieve:
un Pater, Ave e Gloria.
Â
Riforma n. 2 : I Giudici
Io so come combattere
quelle ribelli schiere:
se le si vuol confondere,
si scindan  le carriere.
Â
Riforma n. 3 : La Scuola
Da poco è  stata fatta,
se non ricordo male;
per il voto in condotta
già dicesi “epocale”.
Â
Riforma n. 4 : Il Fisco
Addio alla patria unita
nel tassar troppo e male;
pazienza l’è finita,
ben venga il  Federale.
Â
Riforma n. 5 : La Legge Elettorale
Si brucino gli scanni,
si abbatta ogni sezione,
si voti ogni ventÂ’anni,
ma per acclamazione.
Â
Riforma n. 6 : La Costituzione
EÂ’ vecchia e rifinita,
lÂ’ho sempre ripetuto;
la marcia va invertita,
si torni allo Statuto.
Â
Altre Riforme : da definire
Le Menti stan pensose
e lavorar le lascio;
se poi saranno rose
ve ne farò un bel fascio.
Â
Andrea Ponziani
Dopo aver rivisitato l’antiquato istituto della sottrazione. Il ministro Maroni ha ora posto le basi per una riforma, in senso federalista, dell’addizione. Rispondendo ad un’interrogazione del’On. Murer, si è così espresso in relazione ai tempi necessari per rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno:
"… Inoltre, i tempi medi assoluti di conclusione del procedimento si sono progressivamente ridotti, si è passati dai 303 giorni del 2007 (tempi medi per il rilascio del permesso) ai 271 del 2008, ai 101 del 2009, con una riduzione del 67 per cento rispetto al 2007 e del 63 per cento rispetto al 2008, quindi, di oltre il 120 per cento in due anni…."
C’è evidentemente un modo per fermare l’avanzata leghista: un esame di matematica.
p.s.  ripropongo la questione in termini più semplici: un mio amico nel 2007 era tragicamente sovrappeso, pesava ben 100 kg. Ha così deciso di fare una drastica cura dimagrante. Nel 2008 è sceso a 80 kg, nel 2009 a 60 kg. Ha dunque ridotto complessivamente il suo peso del 40 per cento. Secondo Maroni, invece, il suo peso è calato del 65 per cento (40 per cento totale più il 25 per cento del secondo anno) e peserebbe 35 chilogrammi. Secondo il ministro il mio amico è tragicamente sottopeso.
Â
Â
Rossi, azzurri oppur verdini
a me sembran burattini
quando a sera nei talk show
fingon litigare ( o no? )
sui programmi, sugli eventi,
sui costumi un poÂ’ indecenti,
sui bisogni del paese,
su chi stenta a fine mese,
sulle spese da tagliare,
sui migranti da fermare,
sugli appalti a mano bassa,
su quellÂ’alta e odiosa tassa,
sulla legge elettorale,
sullÂ’Italia federale,
su calunnie irriverenti,
sul perché siamo perdenti,
sul prodotto nazionale,
sul perché va così male,
sui processi lunghi o brevi,
sulle pene gravi o lievi,
sulla scuola da innovare,
sui somari da bocciare,
su risorse per la scienza,
sul perché non c’è sapienza,
sui rapporti con la Chiesa,
sul paniere della spesa,
sulle grandi infrastrutture,
sulle italiche brutture.
E al dibattito assistendo
odo toni in gran crescendo,
mentre il conduttor fazioso
un po’ è serio, un po’ è scherzoso
coÂ’ suoi ospiti famosi
che si guardano altezzosi,
recitando con bellÂ’arte
lÂ’assegnata loro parte.
Ma poi sciolgonsi dÂ’incanto
le tensioni nel momento
in cui ha fin la trasmissione
e si spostan le poltrone.
Si son dati sulla voce,
ora sembran tutti in pace.
Solo in me resta il tremore
dÂ’un politico furore.
Se a calmarmi non riesco
debbo uscire a prender fresco.
Ma un ricordo ed un desio
si riaffacciano al cuor mio:
oh, Politiche Tribune
soporifere, talune,
come “Espressi Bonomelli”,
voglio Jader Jacobelli!