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Uno sguardo dal fondo

Tre stralci dell’ultimo World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale; vengono trattati temi di particolare rilievo per gli sviluppi dell’economia mondiale nei prossimi mesi: dalle possibili variazioni nei tassi di cambio, anche in considerazione di una riduzione del deficit della bilancia commerciale statunitense, alle conseguenze della frenata dell’economia americana. Infine, gli effetti della globalizzazione della forza lavoro, unita a rapidi cambiamenti tecnologici, e le politiche necessarie per governare il fenomeno.

Italiani a corto di dati economici

Un’indagine promossa dall’Ocse rivela che gli italiani hanno un grado di conoscenza approssimativo di variabili macroeconomiche fondamentali come inflazione, disoccupazione e Pil. Solo un terzo degli intervistati accetta di rispondere alle domande su questi temi e quelli che lo fanno tendono a sovrastimare tutti i dati statistici ufficiali. Quasi la metà del campione non è interessata ad avere più informazioni. Questi risultati confermano l’impressione comune che il dibattito politico si svolga senza punti di riferimento chiari e condivisi dalla società.

Pensioni: per i giovani il futuro è adesso

Quando i giovani d’oggi si avvicineranno alla pensione scopriranno di essere più poveri in termini di ricchezza previdenziale dei loro padri. Carriere contributive molto più discontinue e un sistema contributivo meno generoso li porteranno a lavorare fino a quasi 70 anni. Aumentare l’età di pensionamento, rivedere i coefficienti di trasformazione e investire nella previdenza complementare già oggi sarebbe un esercizio di equità intergenerazionale. Ma i giovani non sembrano né invitati né interessati al dibattito dove si decide soprattutto del loro futuro.

Iniziative in memoria di Riccardo

Borse di studio, convegni, seminari per ricordare Riccardo Faini. Sono tante le iniziative promosse da chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui.  Ci siamo presi l’impegno di tenervi al corrente di queste iniziative.  Cominciamo a fornirvi un primo elenco.

Via dei Malcontenti

A Firenze, in Santa Croce,
va spargendosi la voce
che là in via de’ Malcontenti,
sono pochi i residenti,

ma da giorni è radunata
molta gente assai imbronciata:
non ha freddo dell’inverno,
ma è gelata col governo.

Prima giunsero i tassisti
a seguire i farmacisti,
ed ancor gli odontoiatri,
pur gli agronomi e avvocati.

Dalla pompa, sopraggiunti,
i gestori un poco unti,
han le lacrime sul viso,
il lenzuolo è tutto intriso.

Giunse pure il pensionato,
cui fu il sangue prelevato:
quando il ticket gli fu noto
mai più – disse – avrete il voto!

Poi ci sono i dipendenti,
cui promisero gli aumenti,
ma che han visto il cedolino
non alzarsi di un ventino.

E c’é anche il clericale
perché il sacro coniugale
ora è tutto contraffatto
dacché i Dico hanno misfatto.

Il barbiere è assai adirato
col ministro che fa festa,
buon per lui ch’è un po’ pelato
sennò lavagli la testa!

Va la folla più ingrossando,
e la voce sta innalzando,
tutti in faccia sono bigi,
ma li sente il Pala Chigi??

Ora questi Malcontenti,
dei lor voti penitenti,
sono troppi e van spostati
…. al piazzal degli Arrabbiati!

Retribuzioni pubbliche, inflazione e produttività del lavoro

Analizzando in dettaglio il differenziale di crescita delle retribuzioni pubbliche rispetto a quelle del settore privato si nota una sostanziale omogeneità per le retribuzioni contrattuali e dinamiche molto più differenziate per quelle di fatto. L’elevato valore dello slittamento salariale nel pubblico impiego si deve soprattutto al maggior importo degli arretrati, legato ai consistenti ritardi nei rinnovi. Più che di accelerazione retributiva del pubblico impiego si deve parlare di crisi della produttività del lavoro e di stagnazione salariale del privato.

La lenzuolata

Arrivò la lenzuolata
e di sotto l’ho guardata,
per veder se del mercato
le catene hanno strappato,

se su gas, luce, servizi
libertà, o più tasse e vecchi vizi.
Pur se infine lo statale,
che ha l’avallo sindacale,

produrrà per quel che vale,
poiché quello al cittadino
costa assai del suo quattrino.

Trovo poco, quasi niente
e alla pompa assai furente
è il mio amico benziniere,
che si scopre esser calmiere:

caldo e freddo non ne è senza,
ma non vuole concorrenza.
Per l’impresa un giorno e via,
sì, ma s’è sol di barberia,

e sul cibo la scadenza,
è fatale farne assenza.
Pur la targa m’hanno dato,
non so quanto, ho risparmiato,

sono il re consumatore,
del mercato gran motore!
Mi ritengo soddisfatto,
al Bersani ne do atto,

che comincia la battaglia
con gli sprechi ora si taglia.
Lunedì! Via col tagliere
….pei capelli, il parrucchiere.

E se il cuore sta un po’ male
andar debbo in ospedale,
ma è cresciuto anche il ticketto,
e più in bus pago il biglietto.

Un problem però ha risolto,
il lenzuolo, questo è molto,
che il giornale ora s’acquista
col caffè lì dal barista.

Riccardo

Son giorni che ruotano senza trovare una forma
Chi ha scritto per sbaglio questo assurdo copione?
In tanti troviamo sorpresi una piccola orma
Che spunta e ci dà una vertigine unita al magone.

Ci son sensazioni che giungono rapide e strane
Mosaici di frasi, ricordi che ognuno riporta.
Immagini vive e piccole storie lontane
Che vibrano lievi appena dietro alla porta

E il tempo che va, le notti succedono ai giorni.
Ma quanto è difficile e duro, mio caro Riccardo,
Lasciarti partire. Di colpo dal nulla ritorni.
Ironico, acuto, gentile, ci segue il tuo sguardo.

L’età della pensione

In Italia la prima rata di pensione arriva in media intorno ai 56,8 anni per gli uomini e 57,1 per le donne. I confronti internazionali mostrano che siano tra i paesi con l’età di uscita dal mondo del lavoro più bassa, addirittura al primo posto fra gli stati europei considerati. Vogliamo aumentare ancora questo divario? Senza prendere decisioni estreme, forse non sarebbe così sbagliato cercare almeno di allinearci alla media europea.

Il conclave di Caserta

Nella reggia di Caserta
si è tenuto il gran conclave.
Ci son tutti lì in trasferta,
e ciascun, con la sua chiave,

auto blù, va in seminario,
non però come un gregario,
anzi alquanto mal disposto
che a officiar sia tal prevosto.

L’omelia di don Romano
ha promesso salvazione
al destin d’ogni italiano
se è Lui il papa, dell’Unione.

Mentre s’alza odor d’incenso,
“che l’imposta la si paghi!”,
don Tommaso dà l’assenso,
benedice pure Draghi.

Le pensioni (non adesso!) a frà Damiano,
prete Pietro, sarà burbero guardiano,
le indulgenze ed i perdoni
al prior di Ceppaloni.

Ai fideli è sempre aperto
il prelato Diliberto,
Pecoraro? Il pastore nell’ovile.
Mussi? Un master, della scienza vescovile.

Abbé Marco è in trasmissione,
Rosy in pacse fa orazione,
poi c’è Alem visitatore
e Giordano monsignore.

Madre Livia gran badessa,
pio Rutel seminarista,
pa’ Bersani dice messa,
per il clero riformista (… c’è davvero??).

Alla fine del concilio
vanno dritti, in visibilio,
senza svolta, all’oratorio,
mentre Silvio… è in Purgatorio!

Non si sfasa, c’è la manna:
sale al ciel laude ed osanna.
(se qualcuno fu scordato mi perdoni il buon curato!)

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