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La Finanziaria, una legge “speciale”

La Finanziaria è ormai un atto normativo mostruoso e incostituzionale. Ma le proposte di modifica incontrano una difficoltà giuridica: per essere effettivamente vincolanti, dovrebbero essere recepite in una norma costituzionale. Altrimenti, continueranno a prevalere le regole contenute nella Costituzione circa il procedimento legislativo, che oggi sono stravolte nella pratica, ma non formalmente violate. Mentre si tratta di una legge con caratteristiche proprie, che richiedono una procedura ad hoc. Gli esempi dei paesi stranieri potrebbero aiutarci.

La Prodesta perfetta (sive La Tempesta Perfetta)

Sono tassista, non per diletto viaggio,
dico al Bersan che a me arrecò solo svantaggio,
e noi, del foco vigili e d’ordine custodi,
con la sirena biasimiamo il Prodi,

lui che a chi fiero indossa la divisa
ha dato, avaro, un obolo da suscitar le risa,
nel mentre a scuola prodestan come matti
anche se più non regna la perfida Moratti.

Pure incolparon me vecchio artigiano,
che nel lavoro lesta va la mano,
di grave accusa, d’essere evasore,
io, che a faticar son uso giorni ed ore.

Assurge il bollo e al Bot la trattenuta,
guai se a bottega s’omette la battuta
ed anco accade, in quel di Mirafiori,
sull’Epifano piovere fischi e schietti malumori.

Intanto, improvvida la Spa municipale
innalza il prezzo per chi sul busse sale,
d’acqua e di gas aumenta la bolletta
e pure l’Ici lo farà di fretta.

Dal disincanto siam presi e malcontenti,
ma come fa Tommaso a rider co’ suoi denti?
Monta tempesta nel mar delle proteste,
nell’urbe marcian due milion di teste

e dalle bocche un urlo s’alza in aria
per contestar l’ottusa finanziaria;
ché se si deve riquadrare i conti
lo posson far l’entrate di Tremonti.

Se questo è il novo della seria Unione,
la nostalgia m’assal, del Berluscone!

Grazie

Caro Tito,

coll’invenzione de lavoce.info hai prodotto una delle innovazioni più straordinarie nel giornalismo economico italiano. Citarti è il meno che uno possa fare. Un abbraccio da uno che crede ancora nel Partico democratico.

Tutte le tasse di Prodi & C. Una finanziaria contro gli italiani

Appendice da pag. 337 a pag. 357 di Tutte le tasse di Prodi & C. Una finanziaria contro gli italiani.
a cura di Vittorio Feltri e Renato Brunetta

“In questa appendice sono riprodotti alcuni interventi, di analisi e commento sulla Finanziaria 2007, tratti dal sito www.lavoce.info. La voce.info è un sito di informazione economica, creato e gestito da  autorevoli economisti italiani, diretto al lettore non specializzato, con l’obiettivo di pubblicare articoli quanto più possibile semplici e chiari su  temi che possono sembrare ostici, come la politica fiscale. Il tutto in assoluta indipendenza e senza etichettature di parte.
Qui di seguito proponiamo gli interventi di approfondimento sulla manovra Finanziaria 2007 di Tito Boeri e Pietro Garibaldi; un esame a firma di Agar Brugiavini e Tito Boeri sul trasferimento del TFR dalle imprese ad un
fondo creato ad hoc presso l’Inps, con un faccia a faccia tra gli economisti de lavoce.info e il Ministro del Lavoro Cesare Damiano; infine un articolo di Francesco Daveri sugli effetti della Finanziaria in termini di crescita e
sviluppo economico.”


Gli articoli che vengono pubblicati sono:

Un rientro dal lato sbagliato (Tito Boeri e Pietro Garibaldi)
Un tavolo senza i giovani (Agar Brugiavini e Tito Boeri)
Operazione Tfr: le risposte del ministro Damiano (Agar Brugiavini e Tito Boeri)
Quant’è avara la Finanziaria con il signor V.A. (Francesco Daveri)

Botta e risposta sulle liberalizzazioni

La fase due delle liberalizzazioni sembra avviata. In Parlamento sono in discussione i disegni di legge delega sui servizi pubblici locali e sull’energia. A metà novembre, il Vice-Presidente del Consiglio Francesco Rutelli ha presentato in Consiglio dei Ministri un suo “Manifesto delle liberalizzazioni”, che rappresenta il disegno più ambizioso finora tracciato per accelerare la liberalizzazione dei grandi servizi a rete e riformarne la regolazione. Lavoce.info ha chiesto a Mario Sebastiani e Marco Ponti una valutazione delle proposte del documento in tema di trasporti.

Polo Liberale?

Ha ragione il Professore.
Avanti tutta sui privilegi,
se no, panna montata e more
siete, o liberali senza pregi.

Ottusi, riottosi e partigiani
Cinici sfruttatori della plebe,
falsi liberali anti-Bersani!,
Fate pur a Berlusca da Ebe.

Avrà ragione il Professore,
a far autocritica non si muore,
e poi dov’è il liberal-destro
e di Letta e Brunetta l’estro?

Stavolta sto con Bersani e Visco:
“Più equità e trasparenza nel Fisco”;
Contro il furbetto imprenditore
Di porsche aziendali compratore.

Ma ho un dubbio sul Professore,
sarà liberale chi il peana
del governo canta a tutte le ore?
per ogni atto che si emana?

Sia liberale e illuminista.
Parli di coop multinazionali
Con i privilegi di quelle rionali.
Critichi ma non sia assolutista.

Lo insegna il “Berlin” di pensare
Con spirito da vero pluralista,
di essere un po’ terzista
e a Giovenal non assomigliare.

Se vedessi una sua bella poesia
Sui privilegi che non si colpisce
Sulla riforma che non si recepisce
Allora direi che Lei liberale sia.

Cosa dice la stampa 2006-2007

Cosa ha detto la stampa

23 ottobre 2006 La Repubblica, Affari&Finanza
Vi Segnaliamo – lavoce.info, lo sguardo critico sull’economia

Nel panorama variegato delle pubblicazioni online, un sito naviga sicuro: grafica semplice, no foto, no pubblicità, no effetti speciali. Solo contenuti, tutti da leggere e da approfondire. Stessa formula sin dalla nascita, quattro anni fa, quando un gruppo di docenti universitari e di esperti economici, finanziari e giuridici, tutti con una formazione internazionale, unì le forze all’indirizzo www.lavoce.info. Da allora per il sito è stata una costante crescita di contatti, i collaboratori sono interpellati da radio e tv, gli articoli vengono ripresi da importanti testate non solo italiane tanto che si sta preparando una versione inglese. Ora è stato doppiato il traguardo dei 4Omila iscritti alla newsletter. E nelle ultime settimane si sta verificando una sintomatica crescita dei contatti: da quando è stata presentata la Finanziaria. Il sito vive grazie ai contributi che i redattori devolvono, versando parte dei compensi che ricevono quando sono invitai a trasmissioni televisive. Ma ci sono soprattutto i contributi dei lettori, la cui lista è consultabile sullo stesso sito: non si accettano sostegni oltre i 5mila euro per garantire l’indipendenza de lavoce.info.
Redattori e collaboratori sono volontari, formula anglosassone che fa leva sull’ingrediente fondamentale: la fiducia dei lettori. «Siamo un watchdog del mondo economico, abbiamo le competenze per capire cosa sta dietro ai numeri e alle misure politiche», dice Tito Boeri, fra i membri stabili del sito, economista della Bocconi e direttore della Fondazione Rodolfo Debenedetti. «La redazione è fatta da economisti che hanno incarichi di responsabilità e che hanno le carte per valutare la politica economica italiana. C’è poi un denominatore comune, la passione civile, che mette le competenze al servizio delle analisi e dell’operato dei governi: è la chiave del nostro successo, i lettori vengono da noi per trovare un’informazione obbiettiva e qualificata».

21 ottobre 2006 Corriere della sera
L’EX MINISTRO AL «CORRIERE», Tremonti: la manovra? Esagerata. Basterebbero misure per 15 miliardi
…
Lei definì gli economisti di lavoce.info una setta di Scientology. Conferma quel giudizio ora che criticano anche il nuovo governo? (Nicola, Milano)
«Loro sono professori di economia, io di diritto. Alla base di quel giudizio c’era che, secondo me, sono poco attenti a certi fatti sostanziali e materiali che sono la fattibilità politica delle cose. Con noi sono stati particolarmente critici, adesso mi sembrano giustamente critici».
…

Alzare la voce

La Voce che pria s’era innalzata,
sempre però dotta e ascoltata,
per riprovar, severa, il tutto
della rea Casa che niente avea costrutto,

dopo la fausta votazion d’Aprile
fatta si era un poco più soft e flebìle,
anzi talvolta consenziente,
verso l’Unione, cui non mostravasi lo dente.

Perciò s’accinse a commentar del torto,
del quale inver non m’ero accorto,
che il tassista arreca a me consumatore
quando mi porta a casa col motore.

Poi lamentava, dicendosi d’accordo,
laddove io ero per disgrazia sordo,
che in farmacia si sfa’ la ripresina
in quanto non è a sconto l’aspirina.

Pure indiziato fu il nostro panettiere,
che l’inflazion c’infilerebbe nel paniere!
Ma ora la Voce, insieme al Riformista,
s’è fatta meno tenera a sinistra

perché se al fu governo mai si dette lode,
come si può, adesso, fare l’elogio al Prode??
Da San Tommaso era la grazia certa attesa,
di ritrovar del fiacco Pil l’ascesa,

però al momento ci sono solo vecchie e nuove tasse
e gravi dubbi sui sgravi per le masse.
Delle pensioni , sanità, enti e pedaggi
si son scordati gli sprechi e gli svantaggi.

Ci han declassato ingrate le agenzie,
da Luca arrivan scure profezie,
mentre alquanti illustri economisti
non sono più così ottimisti.

E del paese gli infiniti lacci??
Un grido invano si levò “tu lo sviluppo dacci”!
Sì, ma il Bersani ci liberizzò!
Sù, siamo seri, non siamo a Ballarò!

Chiudo e alla Voce quindi raccomando,
d’alzar la voce spesso, e non di quando in quando,
a pro del carro tirato dai pionier del mite ceto medio,
che i pellerossa, delle 11 tribù, han messo sotto assedio.

Operazione Tfr: le risposte del ministro Damiano

Meno di due mesi al via dell’operazione smobilizzo del trattamento di fine rapporto. Ma i suoi contorni restano ancora poco chiari. Per meglio informare i nostri lettori, Tito Boeri e Agar Brugiavini rivolgono sette domande al ministro Damiano su dove andranno i flussi di Tfr maturati nei primi sei mesi del 2007, come cambierà l’organizzazione dell’Inps, la previdenza complementare per gli autonomi, la trasformazione della liquidazione in rendite vitalizie, i fondi multicomparto e i requisiti previsti per entrare nel cda dei fondi. Nelle colonne di destra le risposte del ministro Cesare Damiano.

Nell’economia e nelle idee

“Grazie a lei e ai suoi compagni di ventura per la passione e la lucidità con cui date voce a quella parte d’Italia che vuole crescere, nell’economia e nelle idee.”

Andrea Puricelli
CREDIT SUISSE

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