La decisione della Lega calcio sull’assegnazione dei diritti tv segna un punto di svolta. L’arrivo di un intermediario interessato solo ad accrescere i ricavi può rendere più competitivo l’accesso ai contenuti pregiati nel finora statico mercato italiano.
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Netflix deve il suo successo a un sistema di raccomandazioni ritagliate su misura per ogni abbonato e capaci di sfruttare l’ampiezza del catalogo. Alla base ci sono algoritmi sofisticati. Che fanno risparmiare all’azienda 1 miliardo di dollari l’anno.
Le grandi aziende di Internet meritano sicuramente lo scrutinio delle autorità antitrust. Ma con cautela. Perché c’è il rischio che una politica eccessivamente interventista non favorisca la concorrenza, ma riduca gli incentivi alla continua innovazione.
La diffusione dell’economia digitale in tutti i settori ha determinato un nuovo scenario, nel quale i dati sono il motore della trasformazione. Sembra esserci un effetto positivo sulla produttività di imprese e Pa. Più incerto quello sull’occupazione.
Netflix ha rotto il predominio delle major nella produzione e distribuzione di contenuti per la tv. Ora Disney passa al contrattacco con l’acquisizione di 21th Century Fox. Il settore si avvia probabilmente a un nuovo cambiamento, Antitrust permettendo.
La storia di un complotto francese per costringere il nord Italia a svendere le sue aziende e ridurre il sud Italia a una tendopoli. E del perché questa e tante altre teorie del complotto sono fattualmente e perfino contabilmente sbagliate.
Dopo il mancato “matrimonio”, Vivendi e Mediaset sono comunque costrette a trovare un’intesa che chiuda il contenzioso. Sembra che la soluzione sia a portata di mano grazie a Tim, nell’ennesimo sopruso perpetrato dai suoi azionisti di riferimento.
Dal 2019 la regolazione del prezzo nel mercato energetico finirà anche per i piccoli clienti. Intanto però aumentano le situazioni di crisi tra i venditori di energia, soprattutto se indipendenti. La liberalizzazione rischia di produrre più concentrazione?
Nella legge di bilancio in discussione si fissano le retribuzioni minime di alcuni professionisti. Ma l’Antitrust ha giocato di anticipo e bocciato il provvedimento perché anticoncorrenziale. Oltre che iniquo.
I risultati dei giganti del web nel terzo trimestre del 2017 sono stati ottimi. E la crescita esponenziale dei loro fatturati non è una novità, ma un fattore strutturale da un decennio. Chi fermerà l’espansione di queste imprese con sede negli Usa?