Un buon servizio di trasporto locale aumenta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Tuttavia il sistema soffre ancora di tanti problemi, in particolare della mancanza di concorrenza. Ecco cosa si può imparare da Londra.
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L’Italia dovrà introdurre la possibilità di prezzi elettrici negativi. È un’opportunità. E non solo per l’integrazione del nostro mercato con quello di altri paesi europei, ma anche per valorizzare il ruolo della borsa elettrica.
Si fermano di nuovo i negoziati della Doha Round Agenda. Stavolta non si tratta soltanto dell’ennesimo ritardo sulla tabella di marcia, ma della presa d’atto che l’approccio multilaterale è probabilmente impercorribile. La credibilità politica del Wto ne esce ridimensionata.
Il mercato del credito si apre anche alle compagnie di assicurazione. Fondamentale però che alle assicurazioni siano garantiti adeguati spazi di manovra nella selezione delle imprese meritevoli di finanziamento. L’esempio dei subprime e i rischi posti dai gruppi misti.
Dotare l’Italia di un’infrastruttura di rete per la banda larga significa dare un contributo alla crescita del paese nel suo insieme. Serve perciò una politica coerente, che impegni Governo, autorità di regolamentazione e operatori privati. Una proposta per realizzarla.
Favorire la nascita del mercato dei minibond è certamente una buona idea. Ma non saranno le misure previste nel decreto sul Fondo di garanzia per le Pmi a realizzarla. Anzi, quel provvedimento avrà rilevanti effetti distorsivi. Remunerazione delle perdite attese e comportamenti strategici.
Il decreto “Competitività” rivede il sistema degli incentivi al fotovoltaico. E per questo è stato criticato. Ma i dati ci dicono che i sussidi non sono giustificabili in termini di rapporto costi/benefici. Andrebbero soppressi del tutto e sostituiti con una carbon tax a livello globale.
Una crisi economica rende più facili o più difficili le riforme strutturali? Uno studio empirico evidenzia che nei paesi in difficoltà i cittadini non amano la concorrenza e chiedono più redistribuzione del reddito e più proprietà pubblica in campo economico. Oltre a preferire un leader “forte”.
Per anni le compagnie assicurative hanno di fatto impedito ai loro agenti di diventare plurimandatari. Ora gli ostacoli sono rimossi da un provvedimento dell’Antitrust. Tutti contenti, consumatori a parte. Ma la decisione arriva quando tecnologia e altri attori sul mercato la rendono superflua.
I nuovi dati Ocse permettono di confrontare le dinamiche occupazionali aziendali, tenendo conto dell’età delle imprese. In tutti i paesi sono quelle giovani a contribuire di più alla creazione di posti di lavoro. La “questione italiana” rimanda ad aziende piccole e vecchie.