L’abusivismo edilizio è un fenomeno costante nel nostro paese. E non potrebbe raggiungere dimensioni così importanti senza una connessione con l’edilizia legale. Quando questa è in crisi, le opportunità di lavoro si trovano nell’attività illegale, soprattutto nel Mezzogiorno. In calo negli ultimi anni, riprende ora in vista di quel prezioso incentivo che è il condono. Labusivismo è dunque parte integrante delleconomia sommersa.
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Il sistema delle agevolazioni industriali nelle aree deboli dItalia resta barocco. E mentre assorbe ingenti risorse, è difficile valutarne lefficacia: serve davvero a garantire investimenti aggiuntivi delle imprese? Dallanalisi dei dati si ricava che al Sud è molto alta la spesa diretta verso lindustria, ma è basso il flusso di denaro pubblico per beni e infrastrutture, quelli che davvero potrebbero assicurare la crescita nel lungo periodo.
Una manovra poco lungimirante, che ottiene miglioramenti della finanza pubblica nel prossimo anno al prezzo di peggioramenti nel lungo periodo. Esattamente lopposto di quello che serve allItalia. Lindispensabile riforma delle pensioni è in realtà un rinvio. I condoni tributario e edilizio pregiudicano entrate e uscite future. Gli interventi sulla spesa sono indiscriminati. E le poche risorse disponibili si disperdono in mille rivoli. Una politica economica siffatta rischia soprattutto di minare la credibilità delle istituzioni, con danni notevoli per tutti.
Un piccolo incidente lascia lItalia al buio e rivela la fragilità delle rete elettrica, dopo che in estate avevamo già scoperto di produrre poca energia. È una fragilità che ha cause lontane, con responsabilità equamente suddivise fra tutte le parti politiche. Dopo i lunghi silenzi di Enel sui rischi del sistema, gli allarmi si susseguono da quando il gestore della rete è diventato un soggetto autonomo, di proprietà pubblica. Unindipendenza che sarà comunque cancellata con lapprovazione del disegno di legge Marzano.
In risposta a una lettera di Luigi Spaventa, Francesco Giavazzi e Tullio Jappelli discutono sotto quali condizioni gli sgravi fiscali possono riuscire davvero a stimolare i consumi.
Intervista a Pippo Ranci, presidente dellAutorità dellenergia elettrica e del gas, sulla liberalizzazione dei mercati energetici, a cura di Michele Polo.
Il processo è a buon punto per il settore elettrico, anche se resta la questione della posizione dominante dellEnel nella generazione. Più difficoltà per il gas, soggetto a contratti di lungo periodo. Criteri di trasparenza nel fissare le tariffe. Da sfatare la leggenda che liberalizzare implichi una peggiore qualità del servizio. E sullindipendenza delle autorità ribadisce che la politica ha tutto da guadagnarne perché crea fiducia negli investitori e nei consumatori.
Diminuire le imposte è inutile perché un eventuale taglio non servirebbe a stimolare consumi e produzione, ma solo ad aumentare il risparmio. Lo dichiara il ministro dellEconomia citando a riprova delle sue affermazioni i risultati della Finanziaria, che pure ha ridotto alcune aliquote Irpef. È perfettamente vero. Le famiglie cercano di mantenere un livello di consumo stabile e reagiscono in modo diverso a variazioni di reddito percepite come temporanee o permanenti. Se gli italiani hanno continuato a risparmiare è perché hanno giudicato la riforma fiscale dello scorso anno poco credibile e certo non destinata a durare nel tempo.
La risposta al bisogno di sicurezza dei cittadini continua a privilegiare la quantità sulla qualità. Numero di agenti e spesa in questo settore sono più che adeguati alle necessità italiane. Quello che manca, invece, è la volontà di affrontare i nodi che impediscono un loro utilizzo efficace ed efficiente. A cominciare da una chiara divisione di compiti tra le varie forze dellordine. E da stipendi che tengano conto della diversità dei compiti svolti.
Lecatombe silenziosa di anziani di questa estate dimostra che la famiglia non può più sopperire allintervento pubblico nel fornire assistenza ai non-autosufficienti. Invece di proporre nuovi programmi da nomi altisonanti e privi di alcun finanziamento, occorre pensare a strumenti universali che consentano la cura degli anziani più bisognosi senza fare affidamento unicamente sui familiari. Da finanziare a livello nazionale, con una più accorta allocazione delle indennità di accompagnamento e con la riduzione della spesa per le pensioni di anzianità.
La recente proposta del ministro Sirchia di incentivare le polizze assicurative per lintra moenia rischia di generare effetti opposti rispetto alla auspicata interazione virtuosa tra pubblico e privato. Nella situazione attuale, le maggiori entrate finirebbero nelle casse delle cliniche convenzionate e non in quelle delle aziende sanitarie pubbliche