Quanto costa il reddito di cittadinanza? 14,9 miliardi come dice il M5s o 29 miliardi? Il criterio Eurostat indicato come riferimento dal disegno di legge per la stima della povertà relativa non comprende gli affitti imputati. Ed è un dettaglio importante.
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La campagna elettorale già ci regala promesse più o meno realistiche visto lo stato dei conti pubblici, ma sarebbe meglio discutere delle clausole di salvaguardia che dovrebbero scattare nel 2019. Si potrebbero così trovare le soluzioni più adeguate.
Un reddito di dignità come quello suggerito da Silvio Berlusconi costerebbe circa 29 miliardi l’anno, 711 euro per ogni contribuente. Finirebbero all’8 per cento delle famiglie, per un trasferimento medio mensile di 1.200 euro. Quali sono le differenze con la proposta M5S.
Le proposte avanzate per ridurre il rapporto debito-Pil puntano sul conseguimento di significativi avanzi primari. Ma l’esperienza internazionale mostra che un percorso credibile deve considerare l’interazione tra politiche adottate e fattori di contesto.
In alcuni casi i contributi al Fondo di solidarietà comunale finiscono per minare la capacità delle amministrazioni locali di fornire servizi ai propri cittadini. Queste situazioni paradossali si possono evitare con un leggero aggravio per lo stato centrale.
L’articolo sui costi della Corte costituzionale ha indotto la Corte stessa a scrivere una lettera (prima colonna a destra) e ha stimolato un intervento dall’interno de lavoce.info (qui a fianco). Ecco la replica dell’autore a entrambi i contributi.
Nelle voci del bilancio della Corte costituzionale dove c’è discrezionalità sono stati fatti risparmi significativi. Il risultato complessivo degli sforzi è stato in parte contenuto da un effetto demografico: il numero dei pensionati è aumentato.
La storia di una revisione della spesa minimalista, ma presentata come un esempio virtuoso grazie a una informazione selettiva. Una storia come tante altre, se non fosse che riguarda la Corte costituzionale.
Accelera al 2,5 per cento la crescita dell’Eurozona mentre quella italiana si avvicina al 2 per cento su base annua. L’economia tira dritto. A meno che da Berlino arrivino diktat sulla fine della politica di Quantitave easing della Banca centrale europea.
La legge di bilancio 2018 contiene alcuni provvedimenti a favore delle zone del Centro Italia colpite dal terremoto, oltre a nuove risorse per il Fondo investimenti. Ma non basta stanziare le risorse, è importante anche spenderle bene e velocemente.