Se l’obiettivo della prossima legge di stabilità è potenziare la crescita, il governo dovrebbe approvare alcune misure non finanziarie che favoriscano un più efficiente processo di spesa degli investimenti pubblici. Nel nostro paese problematiche diverse rispetto alle altre economie avanzate.
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Il bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti ha avuto un effetto positivo sui consumi e dunque sul Pil in generale? Forse è presto per dirlo. L’incertezza sulla conferma e sulle coperture finanziarie può averne attenuato i risultati, almeno per il 2014. Beneficio individuale e reddito familiare.
Gli 80 euro in busta paga hanno fatto crescere la spesa delle famiglie per consumi. I risultati diversi ottenuti con gli stessi dati nascono da una diversa classificazione, che assegna tra i non beneficiari famiglie che invece hanno ottenuto il bonus. E nuove stime confermano gli effetti positivi.
La revisione al rialzo delle stime di crescita per il 2015 non toglie che l’Italia cresce meno degli altri grandi paesi europei. Sta finalmente ritornando la voglia di spendere e investire. Ma in Italia consumi e investimenti sono soddisfatti da prodotti importati molto più che altrove.
Non c’è bisogno di eliminare del tutto l’imposta sulla prima casa per avvantaggiare una gran parte delle famiglie italiane, quelle meno ricche. E i soldi risparmiati potrebbero essere utilizzati, per esempio, per rifinanziare la decontribuzione sui contratti a tempo indeterminato dei nuovi assunti.
L’abolizione della Tasi sulla prima casa è probabilmente una mossa elettoralmente efficace, ma allontana il sistema fiscale dagli obiettivi di equità che si prefigge. Per dar respiro al mercato immobiliare, è meglio alleggerire le imposte sulla compravendita e aggiornare i valori catastali.
Molti attribuiscono la bassa crescita del Pil alla carenza di domanda. Non è così. L’Istat dice che nel secondo trimestre i consumi si sono risvegliati con una crescita dello 0,4 per cento. Il guaio è che la maggiore domanda è soddisfatta più dalla produzione estera (le importazioni) che da quella interna.
Il ritorno alla crescita dell’Italia si consolida nel secondo trimestre 2015. Ma il recupero del Pil è oggi più lento e graduale che nelle riprese del passato. Per irrobustire la ripresa serve approvare e attuare rapidamente le riforme che aiutino l’economia.
Al richiamo dell’abolizione dell’imposta sulla prima casa non è sfuggito neanche Renzi. Una dimostrazione di debolezza che rischia di rendere ancora più confusa l’imposizione sugli immobili, che invece andrebbe razionalizzata. Sulle altre promesse, il problema vero sono le coperture.
Quali sono stati gli effetti sui consumi dovuti all’introduzione dell’Imu nel 2011? Sono scesi gli acquisti di beni durevoli. In particolare da parte delle famiglie con un mutuo sulla loro unica proprietà . Abolizione dell’imposta sulla prima casa compensata da più tasse sulle seconde abitazioni.