All’Italia serve un immediato rilancio della domanda per evitare il collasso e riacquistare la fiducia. Si può ricorrere ai meccanismi di emergenza dell’euro per finanziare nuova spesa con nuova moneta, senza creare debito. La strada è alquanto eterodossa, ma altri paesi l’hanno già intrapresa.
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L’esperienza del reddito di garanzia nella provincia di Trento dimostra che anche nel nostro paese si possono avviare serie misure contro la povertà, basate sul criterio dell’universalismo selettivo, senza far saltare i bilanci pubblici. A patto però di rispettare alcune condizioni.
Senza dubbio, i dati indicano una correlazione negativa tra debito pubblico e crescita. Ma resta da dimostrare il nesso causale tra i due fenomeni. Così come l’esistenza di un effetto soglia. Le decisioni di politica fiscale e i limiti della ricerca economica.
L’attuale impianto di aiuti alle imprese va smontato perché macchinoso e poco funzionale, per costruirne uno nuovo più adeguato e flessibile. Partendo dalla corretta quantificazione delle risorse, si dovranno ridurre i livelli di governo della spesa e rendere prevalenti le procedure automatiche.
Sulle riforme istituzionali, i saggi propongono ricette di buon senso, orientate al superamento del bicameralismo perfetto. Saranno approvate? Forse è più semplice riformare le istituzioni in tempi di crisi economica e politica. Il maggior potere contrattuale di Napolitano dopo la riconferma.
Il ministero della Coesione ha presentato un documento che ha lo scopo di migliorare procedure e gestione del nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020. L’intenzione è nobile. Ma sono stati compresi gli errori del passato? E le azioni proposte permettono di evitare che si ripetano?
Le conseguenze economiche della signora Thatcher: più rapida crescita, maggiore sensibilità delle variabili sociali alle fluttuazioni economiche e più rapida crescita della disuguaglianza. Difficile capire quanto i risultati siano dovuti alle politiche pro-market attuate dalla Lady di Ferro.
La questione dei debiti delle amministrazioni pubbliche sembra avviata a una soluzione per il passato. Ma come evitare che l’emergenza si ripresenti in futuro? Serve un cambiamento culturale che impedisca alle amministrazioni locali di operare senza risorse. E vanno rafforzate le tecnostrutture.
La realizzazione delle infrastrutture in Italia è molto spesso ritardata da opposizioni e incertezze non sempre giustificate, danneggiando così la competitività del paese. Da alcuni anni un Osservatorio analizza i “costi del non fare”. Ecco alcuni risultati. E due proposte per migliorare le cose.
La decisione di pagare alle imprese parte dei debiti accumulati dalle amministrazioni pubbliche potrebbe rappresentare la più grande manovra di rilancio dell’economia italiana attuata negli ultimi decenni. A patto che si tenga conto di alcuni elementi, decisivi per l’efficacia del provvedimento.