Il ministro delle Finanze tedesco ha lanciato un’articolata proposta di Unione bancaria. È un’importante occasione per riaprire la discussione. Ma il governo italiano deve arrivare alle trattative con una proposta ben preparata e argomentata.
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Politiche fiscali espansive possono ridurre il favore che le forze populiste raccolgono nel mondo occidentale? Sì secondo i risultati di una ricerca che ha studiato l’effetto dei fondi europei di coesione territoriale sulle elezioni italiane del 2013.
Il 31 ottobre è la data fatidica per la Brexit. Il duello finale sarà all’ultimo sangue. Perché se sarà “no-deal” e uscita dalla Ue, Johnson vincerà le successive elezioni politiche. Ma lo scenario cambia se sarà costretto a chiedere un’estensione all’Europa.
L’European Fiscal Board propone una radicale revisione delle regole fiscali della Ue. Non è un via libera alla crescita indiscriminata della spesa pubblica. Ma uno sforzo di razionalizzazione e miglioramento della qualità della politica fiscale in Europa.
In Europa si aprono prospettive nuove, potenzialmente favorevoli all’Italia. Per questo, un nuovo governo formato dai partiti che hanno contribuito all’elezione di Ursula von der Leyen dovrebbe sostenere le ipotesi di riforma con coerenza, anche all’interno.
Boris Johnson chiude il Parlamento e cancella ogni opposizione interna all’uscita del Regno Unito dall’Europa. Dopo la Brexit senza accordo, andrà alle elezioni. Che potrebbero garantirgli cinque anni di governo stabile. Con gravi conseguenze per tutti.
La commissaria uscente alla Concorrenza lascia un’impronta profonda. La sua azione ci ha ricordato che l’intervento antitrust è uno degli strumenti più potenti della Commissione europea, in grado di produrre benefici considerevoli per i cittadini europei.
Ursula von der Leyen è presidente della Commissione. Al Parlamento europeo ha proposto un programma ambizioso per rispondere alle richieste di Pse e Verdi. Sull’area dell’euro ha sostenuto idee utili anche per l’Italia. I riflessi sul nostro governo.
Nuova Democrazia ha vinto le elezioni greche promettendo un paese più moderno e più efficiente. Il nuovo governo dovrà affrontare molte questioni difficili, perché nonostante i miglioramenti la Grecia continua ad aver bisogno di riforme strutturali.
Boris Johnson è il favorito per la leadership del partito conservatore. Dopo cosa succederà? Difficile che si arrivi a elezioni generali perché tory e laburisti ne uscirebbero sconfitti. E la Brexit si farà sulla base dell’accordo siglato da Theresa May.