Anche dopo i cambiamenti introdotti nel 2005, il Patto di stabilità e crescita non costituisce la giusta risposta alla necessità di imporre ai governi una disciplina di bilancio. Meglio sarebbe affidare a ogni stato membro l’incarico di mettere a punto un meccanismo efficace di controllo del deficit, che si fondi su un maggior potere del ministero delle Finanze, una procedura di preparazione del bilancio in due tempi, l’impossibilità per il Parlamento di modificare il saldo di bilancio e l’istituzione di un’alta commissione di esperti con compiti di controllo.