Si può tracciare un parallelo tra gioco d’azzardo e finanza? Come l’azzardo si diffonde tra gli strati della popolazione con le più basse opportunità di miglioramento economico e sociale, così la finanza tossica crea l’illusione della crescita. In entrambi i casi, il prezzo da pagare è alto.
Categoria: Banche e finanza Pagina 37 di 116
I paesi della periferia dell’Eurozona sono ancora esposti al contagio di un eventuale default della Grecia, ma i rischi sono più contenuti rispetto alla crisi del 2010. Grazie soprattutto agli strumenti messi in campo dalla Bce. Forse per il governo Tsipras è il momento di cambiare strategia.
La Camera ha appena approvato la class action all’italiana. Il provvedimento ha luci e ombre. Ma su un punto il Senato dovrà intervenire: decisioni fondamentali per il contenzioso non possono essere appannaggio solo di chi ha promosso per primo il giudizio. Il rischio “corsa al tribunale”.
Da tempo il governo italiano studia la possibilità di istituire una bad bank in cui far confluire i crediti tossici delle banche e dare nuova linfa all’economia reale. Ma l’idea di includere lo Stato tra i garanti dell’operazione si scontra con i vincoli sugli aiuti di Stato. Il ruolo dei privati.
Molti risparmiatori investono sui mercati azionari basando le proprie scelte sui risultati passati. Ma chi adotta strategie che inseguono l’andamento delle azioni, ottiene rendimenti inferiori rispetto a chi ne segue altre altrettanto semplici. I ritardi italiani nell’educazione finanziaria.
I derivati sono nati per la copertura dei rischi finanziari. Non c’è nulla di male se li usa anche il ministero dell’Economia, a patto però che lo faccia nella massima trasparenza. Invece i contratti non sono stati resi noti. E non mancano le anomalie. Gli effetti sui conti pubblici.
Gli squilibri della bilancia dei pagamenti dei diversi Stati dell’Eurozona sono quantificati attraverso i saldi del sistema europeo dei pagamenti. Fino al 2007, erano ovunque praticamente a zero. Con la crisi, sono nettamente peggiorati nei paesi periferici. La Grecia e la corsa agli sportelli.
Le riforme strutturali possono rivelarsi addirittura dannose, se non sono accompagnate da simultanee misure di espansione della domanda. Ma in una unione monetaria ciò è precluso e la politica monetaria non può agire da cinghia di trasmissione tra sacrifici e benefici.
Con l’unione bancaria, Banca d’Italia è chiamata a condividere con la Bce la responsabilità della vigilanza sugli istituti di credito. Per evitare che le nostre banche e imprese siano penalizzate, occorre rafforzare la ricerca sugli strumenti di vigilanza e sulla loro applicazione.
Il social banking potrebbe essere una delle chiavi per incrementare nettamente l’utilizzo dei servizi online messi a disposizione dalle banche. Ma gli istituti di credito italiani ancora non utilizzano i social network in modo adeguato. Un’occasione per la ricollocazione del personale in esubero.