La gravissima crisi di Bear Stearns e l’intervento congiunto della FED e di J.P. Morgan per darle liquidità e guadagnare tempo in attesa di trovare quanto prima un acquirente, prova che la crisi finanziaria non ha affatto esaurito i suoi effetti e anzi, sembra che stia logorando sottotraccia più di un operatore, accrescendo a dismisura il valore della liquidità . Per questo non sarà facile trovare un acquirente di Bear: chi oggi ha la liquidità se la tiene stretta perché sa che domani potrebbe servirgli e trovarla sul mercato è diventato molto difficile. Perché nessuno più presta a nessuno? La ragione è semplice: perché gli operatori vivono in una situazione di ambiguità , in cui non riescono ad assegnare delle probabilità definite alla solvibilità della controparte. Agli occhi di una banca, un’altra banca che si presenta per chiedere liquidità , può avere una probabilità bassa di essere insolvente, ma non può escludere che questa probabiltà sia molto elevata. In queste circostanze la strategia migliore è giocare sul sicuro e non prestare a nessuno. Come venirne fuori? La miglior ricetta è rivelare se possibile dove stanno i rischi, rendendo pubblica l’esposizione di ciascun intermediario verso i subprime. E’ uno di quei casi in cui disclosure è una soluzione adeguata. Perché non la si persegue in modo sistematico? Non farlo radica il dubbio che tutti siano ugualmente e sostanzialmente esposti, fatto che non può essere vero.