Introdotto a fine 2020 e abbandonato sei mesi dopo, il costoso cashback ha contribuito ad aumentare i pagamenti elettronici, ma ha avuto ben pochi effetti sull’evasione fiscale. Benché più utile allo scopo, anche la lotteria degli scontrini va ripensata.
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Il numero degli scaglioni e delle aliquote non determina la progressività dell’Irpef. Lo dimostra il confronto fra l’imposta di oggi e quella di quaranta anni fa. Il problema è l’erosione, con le tante agevolazioni che riducono la base imponibile.
La manovra 2022 prevede una revisione delle aliquote Irpef e una estensione del Superbonus per le ristrutturazioni. A conti fatti, entrambi gli interventi portano benefici maggiori alle fasce di reddito più abbienti.
Le riforme dell’Irpef degli ultimi dieci anni, inclusa quella che entrerà in vigore nel 2022, hanno un effetto distributivo marcatamente progressivo. Se però si considera anche il passaggio all’assegno unico per i figli, il discorso in parte cambia.
La tassazione delle trasformazioni urbane è così bassa da rendere il nostro paese un paradiso fiscale in questo campo. Ma dal 2014 una legge consente di tassare le grandi rendite immobiliari. Ignorata dalle regioni, sarà ripresa dalla riforma fiscale?
La manovra di bilancio per il 2022 conterrà novità di rilievo sulla struttura dell’Irpef. C’è ancora incertezza sulla struttura definitiva che verrà presentata in Parlamento, ma i tratti salienti della proposta sembrano ormai chiari.
L’assegno unico rende più semplice e inclusivo il sistema di welfare. Il sostegno ai figli aumenterà per la maggior parte delle famiglie italiane, soprattutto per quelle oggi poco tutelate. E per i pochi che perdono, la misura si può ancora migliorare.
La riforma del catasto mira ad assegnare agli immobili un valore patrimoniale in linea con i valori di mercato, con l’introduzione di meccanismi di adeguamento periodico. Non tutti sono d’accordo. Ecco chi ha interesse a mantenere le cose come stanno.
Il governo ha deciso di destinare 8 miliardi per anticipare un modulo della riforma fiscale. Le due proposte in campo si concentrano sull’Irpef. Entrambe razionalizzano almeno in parte il sistema. Sarebbe invece meglio posticipare l’intervento sull’Irap.
L’assegno unico per i figli partirà a marzo 2022. È una razionalizzazione del supporto pubblico alle famiglie con figli. Ma rimangono alcune criticità . In particolare, suscita dubbi la scelta di garantire il contributo anche a chi non presenta l’Isee.