Il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza antisismica degli immobili è certo un obiettivo da perseguire. A rendere il Superbonus una misura dagli effetti perversi per efficienza ed equità è la sua entità e l’assenza di vincoli.
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Nell’ambito della prossima riforma dell’Irpef, le detrazioni per reddito da lavoro e il bonus Irpef dovrebbero essere sostituite da una detrazione unica fissa fino a un dato livello di reddito, prevedendo anche un’imposta negativa. Ecco chi avvantaggerebbe.
Dopo il cambio di rotta dell’amministrazione Usa e l’accordo al G7 di giugno, anche in sede Ocse è stato raggiunto un risultato di rilievo nell’ambito della tassazione delle multinazionali. Il rischio però è che si tratti di una soluzione parziale.
Il governo ha sospeso il cashback, che pure aveva diversi obiettivi apprezzabili. A penalizzare la misura è stata una costruzione poco efficace, ma soprattutto l’assenza di meccanismi di verifica dei suoi effetti. Si poteva comunque avere più pazienza?
Presentato il documento conclusivo della proposta di riforma del sistema tributario. Una sintesi apprezzabile per un documento che rimane molto sbilanciato sull’Irpef e in cui non mancano i nodi irrisolti. A partire dalle coperture delle misure.
La Commissione europea si fa promotrice di un intervento coordinato dei paesi membri che consente di utilizzare la leva fiscale per immettere rapidamente liquidità nelle Pmi. Lo strumento è il meccanismo di riporto “all’indietro” delle perdite fiscali.
Quando si parla di riforma dell’Irpef, si indica spesso come punto di partenza la revisione delle spese fiscali. Ma quali sono quelle da eliminare? Le detrazioni incentivanti, per esempio, avvantaggiano molto i redditi alti e ben poco quelli medio-bassi.
Nei tempi brevissimi del Pnrr non è possibile perseguire una riforma del processo tributario ispirata alla professionalità del corpo giudicante. Perché non ci sono giudici con una formazione adeguata. Meglio introdurre un sistema di verifica continua.
La riforma della tassazione societaria annunciata dall’amministrazione Biden può essere l’occasione per rilanciare la cooperazione internazionale, indispensabile per tassare i profitti delle multinazionali. Trovare un accordo resta però complesso.
Al primo vero Consiglio dei ministri, il governo Draghi ha approvato un decreto legge del valore di 32 miliardi. C’è anche l’ennesimo condono fiscale. Un messaggio negativo per i contribuenti onesti, benché il provvedimento non sia privo di razionalità.