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Bilancio in rosso per la casa

Contenere l’aggravarsi dell’emergenza abitativa e contribuire alla ripresa dell’edilizia: sono gli obiettivi principali del governo Renzi nelle politiche per la casa. Ma sono stati perseguiti con provvedimenti slegati e a volte contraddittori, quindi poco efficaci. Risorse e scelta delle priorità.

Due anni di politica tributaria

Voluntary disclosure e attuazione della riforma tributaria caratterizzano la politica tributaria dei due anni di governo Renzi. La prima misura non è un condono e mira a costruire un dialogo più costruttivo fra contribuente e fisco. La seconda ha alcuni meriti, ma non ha riformato il catasto.

I rischi di un fisco incoerente

Il calo della pressione fiscale è uno degli obiettivi principali del governo Renzi. Bonus di 80 euro e taglio dei contributi per assunzioni a tempo indeterminato puntano a ridurre il cuneo fiscale sul lavoro. Ma l’abolizione della Tasi ne contraddice la logica. Incognita clausole di salvaguardia.

Bilancio comunale più comprensibile. Per i cittadini

La normativa sul sistema contabile degli enti locali ha introdotto l’obbligo di redigere un rendiconto semplificato per i cittadini. Aumenterà la trasparenza, soprattutto nei comuni più piccoli. Il nuovo strumento non ha i difetti che hanno portato al sostanziale abbandono del bilancio sociale.

Comuni più liberi di spendere

La legge di stabilità prevede un allentamento dei vincoli sui bilanci dei comuni. Significativi il superamento del patto di stabilità interno e il rinvio delle norme sul pareggio di bilancio. Ulteriori risorse per l’edilizia scolastica. Ma l’intervento è transitorio e sul futuro resta l’incertezza.

Ma la riforma dei reati tributari è un’occasione persa

Il decreto legislativo 158/2015 ha modificato la disciplina penale su imposte dirette e Iva. Ma è un semplice restyling dell’esistente, mentre era auspicabile un intervento più incisivo, con una maggiore pervasività dei criteri di sussidiarietà ed extrema ratio. Le novità sui delitti collaterali.

Il primo morso alla mela

Il fisco italiano ha raggiunto un accordo con Apple per 318 milioni di euro. L’imposta erosa tra il 2008 e il 2013 sarebbe però pari a 880 milioni. Certo, lo “sconto” serve a evitare un lungo e incerto contenzioso. Resta però il fatto che trattamenti simili non si applicano al contribuente medio.

Il capitale? In Italia rende poco

Il sistema produttivo italiano non è stato in grado di contrapporre una sufficiente capacità innovativa alla crescente competizione internazionale. Interventi fiscali o moderazione salariale possono favorire il recupero della redditività. Ma se non cresce la produttività, l’economia resterà al palo.

Quella riduzione dell’Ires che le banche non vogliono

L’Ires scende dal 27,5 al 24 per cento. Una buona notizia? Non per tutti. Perché comporta la svalutazione di una voce dell’attivo a bilancio che interessa la generalità delle imprese. Ma per le banche la situazione è ancora più complessa. E la soluzione prospettata non è delle migliori.

Quanto pesa il fisco sulle piccole-medie imprese

La delega fiscale prevedeva alcune interessanti novità per migliorare i rapporti tra imprese e fisco. I decreti attuativi hanno però introdotto solo le misure che riguardano le aziende più grandi. Ma è proprio sulle Pmi che il peso degli adempimenti si fa sentire di più. La soluzione alternativa.

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