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La riformetta fiscale

Con l’approvazione degli ultimi cinque decreti attuativi si è concluso il lungo cammino della riforma fiscale. Ma possiamo dire che il sistema tributario è stato riformato? Per l’equità, pesa il mancato intervento sul catasto, mentre su certezza e semplificazione qualche miglioramento è arrivato.

La decontribuzione che verrà *

La conferma della decontribuzione per i contratti a tempo indeterminato sembra possibile. Ma in che forma? Per renderlo il contratto prevalente nel mercato del lavoro, è necessario che diventi meno costoso di quello a tempo determinato. In campo anche l’ipotesi di rinnovo solo al Sud o per le donne.

I comuni fanno i conti senza la Tasi

La Tasi sarà abolita e il governo restituirà ai comuni le risorse che ne ricavavano. Ma questa certezza non risolve tutti i problemi. I sindaci che non hanno applicato il livello massimo perdono comunque la possibilità di ricorrere a un gettito potenziale. E che accadrà all’aliquota aggiuntiva?

80 euro rimasti nel portafoglio

Il bonus di 80 euro ai lavoratori dipendenti ha avuto un effetto positivo sui consumi e dunque sul Pil in generale? Forse è presto per dirlo. L’incertezza sulla conferma e sulle coperture finanziarie può averne attenuato i risultati, almeno per il 2014. Beneficio individuale e reddito familiare.

Ma l’effetto sui consumi del bonus c’è stato

Gli 80 euro in busta paga hanno fatto crescere la spesa delle famiglie per consumi. I risultati diversi ottenuti con gli stessi dati nascono da una diversa classificazione, che assegna tra i non beneficiari famiglie che invece hanno ottenuto il bonus. E nuove stime confermano gli effetti positivi.

Tasse amiche della crescita? Non sono quelle sui consumi

L’Europa raccomanda agli stati membri di spostare la tassazione sui consumi e sulla proprietà immobiliare. E se le imposte sugli immobili sembrano effettivamente meno dannose, quelle sui consumi sono tutt’altro che amiche della crescita, al pari di quelle sul reddito. I risultati di uno studio.

Per chi suona la Tasi

Non c’è bisogno di eliminare del tutto l’imposta sulla prima casa per avvantaggiare una gran parte delle famiglie italiane, quelle meno ricche. E i soldi risparmiati potrebbero essere utilizzati, per esempio, per rifinanziare la decontribuzione sui contratti a tempo indeterminato dei nuovi assunti.

Salari, il problema del Sud

Stessi salari, ma produttività più bassa: perché un imprenditore dovrebbe investire nel Mezzogiorno? È da qui che bisogna partire per affrontare in modo concreto la questione meridionale. E se le gabbie salariali non sono oggi riproponibili, si può forse intervenire sulla componente imposte.

Gli 80 euro? Spesi al supermercato *

I beneficiari hanno percepito il bonus da 80 euro come una misura permanente e lo hanno speso interamente. In beni alimentari, ma anche per pagare le rate del mutuo. Un provvedimento efficace per sostenere la domanda, dunque. Stessi risultati con la politica fiscale annunciata dal governo?

Tasse sulla casa, sì o no?

L’abolizione della Tasi sulla prima casa è probabilmente una mossa elettoralmente efficace, ma allontana il sistema fiscale dagli obiettivi di equità che si prefigge. Per dar respiro al mercato immobiliare, è meglio alleggerire le imposte sulla compravendita e aggiornare i valori catastali.

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