I tempi di viaggio per raggiungere il posto di lavoro aumentano e possono scoraggiare la partecipazione al mercato del lavoro. Una ricerca mostra che particolarmente penalizzate sono le donne, anche quando gli spostamenti più lunghi riguardano gli uomini.
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Nel nostro paese l’aumento del numero di donne nei Cda delle imprese quotate e di quelle pubbliche non ha avuto lo sperato effetto a cascata sulle altre lavoratrici. All’interno delle aziende le donne in posizioni di vertice continuano a essere poche.
Sono sempre poche le donne al Forum di Davos: quest’anno solo il 22 per cento. Un riflesso della loro assenza dalle stanze dei bottoni. In Italia i progressi garantiti dalle quote di genere nei Cda si vedono. Ma non sembrano estendersi al potere negoziale delle donne in azienda. Almeno per il momento.
Accanto ai numeri rilevati dalle indagini, c’è un altro indicatore che misura la portata della violenza di genere nel nostro paese: è il numero verde 1522. L’analisi su chi e perché telefona può aiutare a definire gli interventi più idonei per le vittime.
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. I dati mostrano segnali di miglioramento in Italia, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Soprattutto servirebbero politiche specifiche di ampio respiro.
Tante donne elette negli Stati Uniti con le elezioni di midterm. Sono spesso molto giovani e hanno origini diverse. Sono il frutto di un nuovo modo di fare politica, basato sull’associazionismo diffuso. Potrebbero aprire una stagione di cambiamento.
L’Eu Equal pay day ci ricorda che dal 3 novembre e fino al 31 dicembre è come se le donne europee lavorassero gratis, rispetto ai colleghi maschi. In Italia si aggiunge il problema della scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Alcune regioni pensano di contenere la quota di case popolari assegnate agli stranieri attraverso i requisiti di residenza anagrafica e assenza di altre proprietà. Ma l’efficacia del primo è dubbia, mentre il secondo è complicato da verificare.
Le donne continuano a guadagnare meno degli uomini e a rimanere segregate nelle posizioni più basse della scala gerarchica. Secondo alcuni studi, ciò può dipendere anche da norme sociali che “sconsigliano” di impegnarsi pienamente nel mercato del lavoro.
Mentre la Spagna si dà un governo con undici ministre, l’Italia ne vara uno con solo cinque donne e tredici uomini. Anche nel contratto Lega-M5s le proposte a favore delle donne e delle famiglie sono vaghe, come le coperture per renderle effettive.