Quali sono le conseguenze dei flussi migratori nei paesi di destinazione? Nella Germania del secondo dopoguerra i costi sono stati di breve periodo, mentre nel lungo hanno prevalso i benefici. Necessarie politiche migratorie fondate sul coordinamento e sulla vera cooperazione internazionale.
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Il Parlamento europeo ha approvato la creazione dell’Agenzia europea di guardia costiera e di frontiera. Ma un piano di difesa delle frontiere contro l’immigrazione irregolare non incide sui fattori che determinano i flussi migratori. Vanno previsti canali di ingresso legale. L’esperienza Usa.
La cosiddetta emergenza migranti ha messo in discussione l’intera politica europea di asilo. Ma una maggiore omogeneità tra i sistemi nazionali porterebbe a una gestione delle risorse più efficace. Oggi le differenze nella spesa dei singoli stati sono notevoli. Fondi dagli aiuti allo sviluppo.
Una triste verità emerge dal recente rapporto Unhcr, con il numero globale di profughi in costante aumento. Ma i dati smentiscono credenze comuni: pochi i migranti economici travestiti da rifugiati, molti gli sfollati interni.
La politica di asilo dell’Unione Europea non riesce a proteggere chi ha più bisogno di aiuto. Lo dimostra la crisi provocata dalla guerra in Siria e dall’esodo del suo popolo. Serve un’autorità sovranazionale che redistribuisca migranti, oneri e risorse, con il sostegno dei cittadini europei.
La Brexit ridurrebbe l’arrivo di immigrati nel Regno Unito. Ma una ricerca mostra che i cittadini di paesi come Grecia, Ungheria e Polonia tendono a preferire il lavoro rispetto al tempo libero. Un tratto culturale che può valere un aumento del tasso di occupazione nello stato di accoglienza.
La gestione delle frontiere esterne e il superamento delle regole del sistema Dublino sono temi importanti. Ma la reciproca sfiducia dei paesi europei sulla gestione dell’emergenza si supera solo con tempi di attesa e risposte alle domande di asilo progressivamente più uniformi. Anomalie italiane.
L’obiettivo del Migration compact è spostare fuori dai confini europei controlli e concessione dei permessi per i richiedenti asilo. Gli aiuti allo sviluppo rischiano di finanziare governi autoritari e bellicosi e non fermano i flussi migratori. Apertura sugli ingressi legali per motivi di lavoro.
In Italia la povertà rimane un’emergenza che riguarda soprattutto gli stranieri. Nuovi strumenti per contrastarla possono favorire anche una maggiore integrazione? E quali sarebbero i costi e i benefici per il paese? I dati e una contrapposizione tra lavoratori italiani e immigrati da evitare.
L’Italia ha presentato una proposta per gestire la crisi dei migranti, sulla falsariga dell’accordo firmato tra Ue e Turchia. Se l’obiettivo è fermare l’immigrazione illegale, bisogna affrontare in modo serio la migrazione economica. E il modello non può essere la fallimentare legge italiana.