Nel discorso politico dei partiti di destra si è soliti associare l’aumento degli stranieri residenti in Italia a un “problema di sicurezza”. Ma nonostante i richiedenti asilo crescano in Italia, Francia e Germania, i tre paesi sono sempre più sicuri.
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Gli immigrati sono un costo per lo stato italiano? Anche nel 2020 le entrate garantite dai cittadini stranieri hanno superato le uscite. Se sostenuta da una programmazione efficace, l’integrazione può assicurare forza lavoro, consumi e investimenti.
I paesi del Nord del mondo cercano personale sanitario fuori dai propri confini. Il fenomeno continuerà ancora per anni, favorito dalla disuguaglianza di reddito e di opportunità. Cooperazione e mobilità vanno però rese vantaggiose e benefiche per tutti.
La propaganda dei partiti anti-immigrazione genera un clima di sfiducia generale nei confronti degli immigrati, che contribuisce allo sviluppo di un “effetto inospitalità”. Si è rafforzato dal 2014 e incide sulle scelte di residenza degli stranieri.
L’Italia è tra i paesi che hanno rilasciato meno permessi di lavoro per immigrati qualificati. Incentivare l’arrivo di competenze dall’estero aiuterebbe le imprese e migliorerebbe la percezione verso l’immigrazione.
L’immigrazione è uno dei temi forti della campagna elettorale e non è certo una novità. I numeri contraddicono le affermazioni propagandistiche. Ma il dibattito si svolge lungo linee che segnalano una vittoria culturale dei sovranisti.
Si torna a discutere di ius scholae. È molto difficile che la legge possa essere approvata. Eppure permetterebbere di aggiornare una norma vecchia di trent’anni, non più adeguata alla situazione attuale, con comunità ormai radicate nel nostro paese.
In occasione del ritorno al centro del dibattito politico di una legge sulla cittadinanza legata al completamento di almeno un ciclo scolastico, riproponiamo questo contributo sui benefici per gli stranieri e per la collettività di una tale misura.
L’1 per cento della popolazione mondiale si trova in condizioni di sfollamento forzato, secondo i dati dell’Unhcr. Guerre, violenze e persecuzioni sono la prima causa, ma aumentano gli sfollati per disastri naturali dovuti ai cambiamenti climatici.
L’ingresso in Italia di lavoratori stranieri è regolato da un percorso burocratico lungo e complesso, incompatibile con le esigenze dell’economia. Il problema riguarda in particolare agricoltura e turismo, che hanno bisogno di manodopera stagionale.