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PLURALISMO: IL MALATO E’ GRAVE

La difesa del pluralismo nelle telecomunicazioni si affida in primo luogo a un’articolata struttura dei media e a una attitudine dei mezzi di comunicazione a riportare una pluralità di opinioni al proprio interno. Il quadro italiano resta perciò problematico anche per il 2007. Nel settore televisivo, esiste ora un terzo gruppo di forte impatto economico. Ma il modello di business dell’operatore pay ha scarsa incidenza su audience e pubblicità. E per la stampa, abbiamo molte realtà locali nelle quali pochissimi giornali coprono la gran parte delle scelte dei lettori.

SEI ANNI CON LAVOCE.INFO

Sei anni fa nasceva lavoce.info. Sono trascorsi quattro governi, tre ministri dell’Economia, e, purtroppo, abbiamo solo 6 punti percentuali di Pil in più. Nel frattempo la “democratica” Internet è diventata per molti italiani la principale fonte di informazione dopo la Tv. Addirittura, la prima per chi cerca approfondimenti di politica e di economia. E informazioni il più possibile complete, non partigiane. Lo mostra un sondaggio da noi commissionato, e se ne trova conferma nei dati sulle visite al nostro sito. Spingendoci così a svolgere con sempre maggiore impegno il nostro ruolo di cane da guardia della politica economica.

L’INFORMAZIONE CORRE SUL WEB*

Sono sempre di più gli italiani che navigano in Internet, 26 milioni dicono le stime. E se la televisione resta il mezzo da cui si attingono le notizie, è in rete che si cercano fonti di approfondimento attendibili e non faziose. Perché i bassi costi sono una garanzia di minore dipendenza dai finanziatori. Lo dicono i risultati del nostro sondaggio su “Internet, informazione e pluralismo”.

CONTAGIOSO COME IL FUMO *

Il divieto di fumare nei locali pubblici è sempre più diffuso in tutta Europa. Tuttavia, fumare è un’attività sociale. Cosicché proprio l’interazione può indurre il gruppo dei pari a emulare chi ha questa abitudine. Ma anche a imitare chi smette. Per esempio, negli Stati Uniti il bando della sigaretta dai luoghi di lavoro influenza anche i comportamenti dei coniugi dei lavoratori. Il che agisce da moltiplicatore sociale e rende ancora maggiori i benefici sulla salute pubblica. Se i divieti fossero estesi a tutto il territorio, i risultati sarebbero ancora migliori.

IL PROGRESSO NON E’ UN MITO

Giocare con le cifre non è una consuetudine solo italiana. Ma misurare un fatto sociale ed economico è un’operazione laboriosa e delicata, che richiede chiarezza concettuale e realismo. Essere trasparenti non significa solo essere oggettivi, ma capire che molte variabili della realtà considerate esogene esprimono invece la personale attitudine alle cose. Rendere istituzionale la verifica dei numeri citati può davvero risultare funzionale alla maturazione della sensibilità politica. A patto di riconoscere la natura composita delle grandezze da misurare.

CONTRIBUENTI FRA TRASPARENZA E PRIVACY

L’Agenzia delle Entrate assume come elemento centrale la scelta del legislatore di conoscibilità degli elenchi nominativi dei contribuenti da parte di chiunque, ossia da parte di soggetti indeterminati. Viceversa il Garante assegna un ruolo determinante ad altri passaggi e ne trae un limite tassativo alle modalità della pubblicazione. Ma entrambe le letture si fondano sulla norma. Non si configura quindi né un problema di legittimità né un illecito. Il vero nodo giuridico e politico è quale trasparenza in materia fiscale si voglia oggi garantire nel nostro ordinamento.

IPSE DIXIT

Alcune frasi sono state ripetute da Silvio Berlusconi nell’ultima giornata di campagna elettorale. A distanza di poche decine di minuti l’una dall’altra alcune dichiarazioni contengono dati diversi. Ecco cosa abbiamo rilevato.

UN ESERCITO NASCOSTO NELLA GUERRA DEI SONDAGGI

Ancora una volta il risultato elettorale ha smentito i sondaggi della vigilia. Che in Italia sono condotti su un campione estratto dall’elenco telefonico. Una pratica basata implicitamente sull’assunto dell’identità fra intenzioni di voto di chi è presente nella lista di campionamento e chi ne risulta sistematicamente escluso, perché il suo numero di telefono non è nella guida. Invece, i due gruppi manifestano a priori un livello di interesse e partecipazione alla politica ben diverso. Ragionevole ipotizzare che anche i loro comportamenti elettorali siano differenti.

FEED RSS, ISTRUZIONI PER L’USO

L’indirizzo per gli Rss de lavoce è questo:
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VOTO DI PROTESTA E LEGGENDE METROPOLITANE

Circolano molte voci, soprattutto sul web, sull’espressione del voto di protesta e sulle sue conseguenze nella ripartizione dei seggi. Facciamo chiarezza. Il voto nullo, il “voto in bianco”, la mancata consegna della scheda o il suo mancato ritiro, nonché l’astensione hanno esattamente lo stesso peso nella determinazione dei seggi spettanti a ciascuna lista: nessuno. E nessun presidente o segretario di seggio potrà mai verbalizzare una espressione di voto, qualunque essa sia.

 

 

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