I telegiornali Mediaset danno più spazio dei telegiornali Rai alle notizie di cronaca nera. Lo fanno soprattutto quando è il centrosinistra a governare. E nel 2009 una vera e propria campagna di informazione ha aperto la strada al pacchetto sicurezza.
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Notizie false, distorte o filtrate e incitamento all’odio sono considerati un pericolo per la democrazia. Per questo in molti paesi si studiano leggi per fermarli. Ma la soluzione migliore è rifarsi all’esperienza di Wikipedia, evitando censure preventive.
Grazie anche a Donald Trump, il 2017 si annuncia come l’anno delle fake news. Ma bisogna distinguere tra il meccanismo di “distorsione” e quello di “filtro” che i media possono mettere in atto. E le più subdole potrebbero rivelarsi le notizie irrilevanti.
Anche sul referendum costituzionale i sondaggi non hanno azzeccato il risultato. Questa volta è stata la distanza tra “no” e “sì” a essere sottostimata. Le ragioni sono molte: le non risposte e la massa notevole di indecisi, certo. Ma anche alcune rilevanti leggerezze nella selezione dei campioni.
La difficile situazione del gruppo del Sole24Ore non è imputabile solo alla crisi generalizzata della carta stampata. Le perdite e la progressiva riduzione del patrimonio netto registrate negli ultimi cinque anni rendono necessaria la ricapitalizzazione. Ma anche un’opera di pulizia e chiarezza.
I giornalisti italiani si collocano politicamente più a sinistra dei cittadini. Ne consegue una scarsa fiducia dei lettori nella carta stampata. Perché i giornali non reagiscono? Perché a leggerli e comprarli sono coloro che hanno una posizione ideologica in media più vicina a chi li scrive.
Giusto fermare il cyberbullismo. Ma se è mal congegnata, la tutela di un diritto rischia di danneggiarne altri. Ed è quello che si prefigura con il disegno di legge approvato alla Camera. Le sanzioni potrebbero portare a forme di censura preventiva. Compiti e risorse del Garante per la privacy.
Per avere successo in un mercato in continua evoluzione, le compagnie di assicurazione devono sfruttare i big data. Però il loro utilizzo deve essere regolamentato a livello istituzionale e commerciale. Per evitare intrusioni nella privacy e discriminazioni nei confronti di gruppi di individui.
Il declino demografico non è solo una questione di calo della popolazione. È soprattutto un problema di squilibri tra generazioni, con implicazioni sociali ed economiche. Favorire la ripresa delle nascite non basta. Per salvaguardare il nostro benessere futuro, è necessario agire in tre direzioni.
Meglio tardi che mai, anche in Italia è stato introdotto l’accesso civico, il diritto a ottenere qualsiasi informazione detenuta dalla pubblica amministrazione e da altri soggetti, senza necessità di motivare la richiesta. Limiti all’esercizio del diritto demandati all’Anac. E mancano le sanzioni.