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Categoria: Infrastrutture e trasporti Pagina 1 di 58

Alitalia: una storia di successo finita male*

Dopo il successo negli anni Sessanta, per Alitalia è iniziato il declino. Quando non è più stata in grado di finanziarne lo sviluppo, la proprietà pubblica avrebbe dovuto rinunciare al controllo e favorire l’integrazione industriale con altri vettori.

Con Lufthansa, Ita può decollare*

Essere entrata a far parte di un grande gruppo garantisce a Ita importanti vantaggi. A partire dalla flotta, con aerei più moderni e capienti, che consumano e inquinano di meno. Fa ben sperare anche il fatto che l’ad sia un uomo del settore.

Nuovo Codice della strada: manca un’alternativa all’auto privata

Il nuovo Codice della strada prevede pene molto più severe per chi guida in stato di ebbrezza. Di conseguenza, ristoranti e locali hanno perso clienti. Perché in Italia mancano quelle alternative all’uso dell’auto privata che invece ci sono in altri paesi.

Collegamenti con le isole minori: la concorrenza non va per mare

Nei collegamenti marittimi con le grandi isole si sono ottenuti buoni risultati sotto il profilo della liberalizzazione. I problemi riguardano gli affidamenti regionali per il servizio con le minori. E se le regioni decidessero di mettersi in proprio?

Quando c’era Alitalia*

Il 2000 è un anno di svolta per Alitalia. In un mercato oramai liberalizzato dovrebbe trovare un partner industriale che le permetta di crescere. L’idea dell’aggregazione con Klm però fallisce, così come falliranno tutti i successivi tentativi di alleanze.

Prima di Ita-Lufthansa: capitani coraggiosi e commissari straordinari*

Dal 2009 al 2022 Alitalia prosegue nelle scelte sbagliate. Si concentra sui voli domestici e subisce la concorrenza di low cost e alta velocità ferroviaria. Tornata in mano pubblica, tratta con partner non troppo affidabili, fino all’arrivo di Lufthansa.

La banda ultra larga a passo di lumaca è un danno al paese

L’Italia è in ritardo nella costruzione delle infrastrutture per le reti a banda ultra larga, in modo da raggiungere case, uffici e aziende delle zone interne. La Corte dei conti ha indicato le linee di azione per superarli. Ora si tratta di attuarle.

C’è un rischio a finanziare le infrastrutture col modello Rab

I rapporti sull’Europa di Draghi e Letta suggeriscono di “togliere il rischio” che i privati corrono quando contribuiscono al finanziamento di infrastrutture. Non sembra una buona idea. Perché ci sarebbe un incentivo a costruire opere di dubbia utilità.

Trasporti locali: l’autonomia differenziata può renderli più efficienti?

I trasporti pubblici locali sono già materia devoluta alle regioni, anche se lo stato continua a finanziarli con sussidi e investimenti infrastrutturali. In un sistema così complesso, aumentare l’efficienza dei servizi è il presupposto di ogni riforma.

Lo spalma-detrazioni? Un emendamento di scarsa rilevanza finanziaria

L’emendamento che spalma su dieci anni le detrazioni comporta una leggera stretta sul Superbonus. Il problema è che si continua a operare in un’ottica anno per anno e non di medio periodo, come invece richiederebbero le nuove regole europee.

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