Le sanzioni contro la Russia sono efficaci o a pagarne il prezzo sono i cittadini europei? Per ora hanno dato risultati le misure finanziarie e personali. Nel lungo periodo Mosca dovrà fare i conti con calo del Pil, minori investimenti e fuga di cervelli.
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Liz Truss è la nuova prima ministra del Regno Unito. A Downing Street arriva senza essere consacrata né da un voto parlamentare né da uno popolare. Molto probabilmente cercherà di cementare la sua posizione con elezioni anticipate. Ma i rischi non mancano.
Tra le ragioni dell’alta inflazione degli ultimi mesi, c’è la carenza di componenti elettronici, diventati sempre più rari a causa della globalizzazione della domanda a fronte di una forte concentrazione dell’offerta. Taiwan, infatti, copre oltre due terzi della produzione mondiale.
La sempre maggiore importanza dei microprocessori per la produzione mondiale ha spinto la Cina a specializzarsi nel settore, anche se l’industria cinese continua a essere molto meno avanzata rispetto agli altri grandi produttori. Per raggiungere la frontiera, il ruolo di Taiwan è fondamentale.
I prezzi dei prodotti agricoli sono in genere soggetti a forti variazioni, che sono aumentate con l’invasione russa dell’Ucraina. Ora Mosca e Kiev hanno firmato un accordo per lo sblocco dei porti, ma gli operatori nutrono dubbi sulla sua efficacia.
Dopo l’ennesimo scandalo, il primo ministro inglese Boris Johnson ha infine deciso di dimettersi. Su temi cruciali come Brexit, pandemia e aumento del costo della vita, però, non sembra cambierà molto.
L’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche e dei beni alimentari comporta una perdita di consenso per i governi nei paesi democratici e malcontento e rivolte in quelli autocratici. Solo la cooperazione internazionale può arginare la spirale.
In molti paesi cresce l’insofferenza verso la globalizzazione, ritenuta responsabile di varie problematiche, spesso dovute a norme nazionali. Eppure, molte sfide si affrontano meglio a livello globale, purché lo si faccia con regole chiare ed efficaci.
Le sanzioni alla Russia sono sacrosante, ma alcune decisioni sembrano irrazionali. Per esempio, la volontà statunitense di portare Mosca al default. Oppure la discussione sul pagamento in rubli del gas. Un po’ di pragmatismo sarebbe più utile dei proclami.
Il Primo Ministro Boris Johnson, dopo una crescita dei consensi durante la pandemia, sta vivendo una fase complicata del suo mandato, costellata di scandali e proposte poco incisive. Farà la fine di Margaret Thatcher?