Sul reclutamento delle figure di vertice della Pa il Governo sembrava essere partito con il piede giusto, ma il disegno di legge delega ripete molti degli errori passati. Servono competenze nuove e contaminazioni con settore privato e università. Uno sguardo all’esperienza francese.
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Contrariamente a quanto pubblicizzato, il costo effettivamente sopportato dal contribuente per far funzionare la Camera nel 2013 è diminuito in modo permanente di un’ inezia, 4 milioni. E la spesa per deputati è aumentata di ben 10 milioni.
Dopo la pubblicazione del secondo “Rapporto sul benessere equo e sostenibile” in Italia, uno studio sulle diverse dimensioni del benessere mostra che le Regioni italiane sono divenute progressivamente più simili tra loro, ma la loro posizione relativa rimane sostanzialmente immutata nel tempo.
Il Governo si accinge a “razionalizzare” le Autorità indipendenti. Non ne deriva alcun beneficio per le casse dello Stato, mentre si rischia di ridurre la loro indipendenza. La riforma del sistema regolatorio potrebbe essere opportuna, ma per accrescere i benefici per clienti e imprese.
Città metropolitane, poli urbani regionali e aree interne strategiche: come decidere su quali zone puntare maggiormente? Un metodo di classificazione del territorio per tentare di ottimizzare gli investimenti pubblici, senza creare disservizi. Il caso della Toscana
Ultimi ritocchi al progetto di riforma del Senato, che dovrebbe essere approvata in prima lettura in tempi brevi. Cosa cambia e cosa rimane ancora da chiarire. A partire dalla composizione dell’aula e dalle ricadute sui rapporti tra Stato ed enti territoriali. I riflessi sui vincoli europei.
L’Italicum riuscirà a garantire rappresentatività e governabilità? I risultati di un confronto tra la legge elettorale in discussione al Parlamento, il maggioritario a turno unico e il sistema proporzionale in vigore dopo la sentenza della Consulta.
La riforma della Pa annunciata dal Governo si basa su tre pilastri: focus sulle persone, riorganizzazione, trasparenza e semplificazione. Dalla revisione delle modalità di selezione del personale al superamento del meccanismo di autovalutazione, ecco dove non si deve sbagliare.
È all’esame del Senato la proposta di riforma della cooperazione allo sviluppo. Alcuni passi avanti, ma ancora alcune questioni da chiarire. Prima fra tutte quella dell’annunciato aumento delle risorse a disposizione. Senza dimenticare l’istituzione di una commissione di valutazione.