Non sono pochi i pensionati che decidono di continuare a lavorare. Chi sono e perché lo fanno? Per i più giovani il lavoro post-pensionamento è spesso legato a pensioni modeste, per i più anziani è favorito da buone condizioni economiche e professionali.
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Entro giugno 2026 devono essere attuate tre direttive Ue che riguardano il lavoro delle donne. Su questi temi si potrebbe ricostruire l’unità sindacale, per garantire una trasparenza salariale che potrebbe aprire una nuova fase del diritto antidiscriminatorio.

Nel mondo del lavoro globale sono molto diffusi i sentimenti di rabbia e di indignazione, che però non danno luogo a una reazione dei lavoratori. L’Italia ha un problema in più: una pressione fiscale che pesa soprattutto sulla classe media lavoratrice.

La contrattazione collettiva è spesso chiamata a rispondere dei bassi salari italiani. Uno studio sui contratti nazionali di importanti categorie rivela però che in quarant’anni sembra aver tutelato le retribuzioni dei lavoratori, almeno quelle orarie.

La formazione post-diploma o post-laurea è diventata per molti un lusso. Giovani meritevoli, ma privi di mezzi potrebbero così scegliere l’inattività. Perché allora non consentire di utilizzare la Naspi per iscriversi a percorsi di alta formazione?

Sono le donne a sostenere la maggior parte del carico cognitivo, manageriale ed emotivo nella gestione familiare. Ma quanto incide questo “lavoro che non si vede” sulla volontà di avere un altro figlio dopo il primo? Cruciale il coinvolgimento del partner.

I dati Inps confermano che anche nel 2024 gli occupati sono aumentati sensibilmente. La crescita è tutta tra i dipendenti, a tempo indeterminato e determinato. La dinamica è più intensa al Sud, fra gli stranieri e i giovani. L’incidenza della manifattura.

Nell’analizzare i dati del Rapporto Inps sui salari, il primo interrogativo riguarda il recupero dall’inflazione, che si avvicina per le retribuzioni effettive più basse. L’incremento dei contratti collettivi nazionali e le possibili conseguenze.

Dopo la riforma Fornero è calata la probabilità di reimpiego e se si è riassunti la perdita di salario è più forte. Non ne hanno risentito solo i precari, ma tutti i lavoratori. Invece di diminuire, le disuguaglianze nel mercato del lavoro sono aumentate.