Il numero di disoccupati che in Italia utilizzano Internet per cercare lavoro è raddoppiato negli ultimi anni. L’abitudine si è diffusa in modo omogeneo tra diversi gruppi della popolazione. Ma i vantaggi non sono così forti come si potrebbe pensare.
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Scende la disuguaglianza di reddito nell’Unione europea. Tra i salari, infatti, c’è più convergenza e il miglioramento è essenzialmente legato allo sviluppo dei paesi dell’Est europeo. Tra i sistemi di welfare restano invece molte differenze.
Dalla fine della crisi Covid, l’occupazione è cresciuta molto in Italia. Eppure, il confronto con gli altri paesi ci relega ancora all’ultimo posto in Europa per tasso di occupazione, instabilità del posto di lavoro e part time involontario delle donne.
Una norma inserita nel Collegato lavoro aumenta il finanziamento ad associazioni private per attività di coordinamento della formazione professionale. Che però non è più di competenza statale, ma regionale. E a svolgerla non dovrebbero essere i privati.
Negli accordi di “no-poaching” aziende concorrenti si impegnano a non assumere lavoratori l’una dell’altra. Vietate negli Usa e in Europa, le clausole servono a mantenere bassi i salari. Ecco cosa succede quando a prevederle sono le reti di franchising.
Il coworking è un’idea affascinante. Ma è un modello che produce risultati vantaggiosi per le aziende che gestiscono gli spazi e per quelle che li utilizzano? L’analisi del bilancio di un’impresa italiana del settore lascia più di un dubbio.
Gli algoritmi di apprendimento automatico aiutano a individuare le aree più a rischio di incidenti mortali sul lavoro. Permettono così di indirizzare le risorse verso le zone dove il problema è più acuto. Perché è importante una prospettiva territoriale.
I dati confermano che almeno per il momento l’occupazione non subisce le conseguenze del rallentamento dell’economia. L’andamento demografico renderà però difficile incrementarla. Intanto, i salari sono ancora alla rincorsa dell’inflazione.
L’obbligo di rientrare in ufficio non ha avuto effetti su salute e benessere dei lavoratori. Sempre più aziende optano per il ritorno a tempo pieno, ma il lavoro da casa sembra ancora un elemento chiave per l’equilibrio tra vita privata e professionale.