A fine anno scade il termine per il raggiungimento di tre obiettivi associati alla riforma delle politiche attive finanziata dal Pnrr. La carenza di dati certi e il continuo cambiamento delle regole rendono molto difficile valutarne andamento e risultati.
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La crescita dell’occupazione degli ultimi anni si deve anche alla diffusione dei servizi avanzati. Per continuare su questa strada, bisogna affrontare problematiche complesse, dall’invecchiamento della popolazione alla carenza di laureati nelle materie Stem.

Il disegno di legge approvato definitivamente dal Senato per la disciplina degli standard retributivi e il sostegno alla contrattazione, pur offrendo il fianco a critiche, consente la sperimentazione di un minimum wage là dove faccia difetto il contratto collettivo.

Non sono pochi i pensionati che decidono di continuare a lavorare. Chi sono e perché lo fanno? Per i più giovani il lavoro post-pensionamento è spesso legato a pensioni modeste, per i più anziani è favorito da buone condizioni economiche e professionali.

Entro giugno 2026 devono essere attuate tre direttive Ue che riguardano il lavoro delle donne. Su questi temi si potrebbe ricostruire l’unità sindacale, per garantire una trasparenza salariale che potrebbe aprire una nuova fase del diritto antidiscriminatorio.

Nel mondo del lavoro globale sono molto diffusi i sentimenti di rabbia e di indignazione, che però non danno luogo a una reazione dei lavoratori. L’Italia ha un problema in più: una pressione fiscale che pesa soprattutto sulla classe media lavoratrice.

La contrattazione collettiva è spesso chiamata a rispondere dei bassi salari italiani. Uno studio sui contratti nazionali di importanti categorie rivela però che in quarant’anni sembra aver tutelato le retribuzioni dei lavoratori, almeno quelle orarie.

La formazione post-diploma o post-laurea è diventata per molti un lusso. Giovani meritevoli, ma privi di mezzi potrebbero così scegliere l’inattività. Perché allora non consentire di utilizzare la Naspi per iscriversi a percorsi di alta formazione?

Sono le donne a sostenere la maggior parte del carico cognitivo, manageriale ed emotivo nella gestione familiare. Ma quanto incide questo “lavoro che non si vede” sulla volontà di avere un altro figlio dopo il primo? Cruciale il coinvolgimento del partner.