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Mercato del lavoro: una rondine non fa primavera

I dati Istat sulla disoccupazione nel mese di febbraio sono negativi. Presto per giudicare l’efficacia del Jobs act. Un conto sono le cessazioni di rapporti di lavoro, un altro i neoassunti dalle aziende. In attesa di capirne di più, bene che il Governo eviti comunicati trionfalistici.

Se la disoccupazione è donna

Dei 44mila occupati in meno registrati a febbraio, 42mila sono donne. Gli ultimi dati ci dicono che le donne hanno cercato maggiormente lavoro, ma lo hanno trovato di meno. E anche che lo hanno perso con più facilità. Ma la ripresa del mercato del lavoro non può prescindere dall’occupazione femminile.

Il merito in Italia, questo sconosciuto

Si può misurare la meritocrazia? Si può cercare di farlo costruendo un indicatore che sintetizza le varie dimensioni in cui si articola un sistema sociale ed economico orientato, appunto, alla promozione del merito. Rispetto agli altri paesi europei, i risultati dell’Italia sono sconfortanti.

Investimenti e produttività: quanto conta il sindacato

Quanto incide il sindacato su investimenti e produttività del lavoro? Quando è forte, modifica gli incentivi delle imprese all’investimento e sembrerebbe ridurre l’accumulazione di capitale fisico. Ma ci sono differenze importanti a seconda del sistema di relazioni industriali.

In pensione più tardi, ma cambia anche il lavoro

L’aumento della speranza di vita richiede un allungamento della vita lavorativa. Che però si scontra con altre problematiche sul mercato del lavoro. Come la presunta minore produttività dei lavoratori anziani e i salari più elevati con il passare degli anni. Il ruolo delle imprese e del welfare.

La verità su quanto pesano i sindacati

Inps, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato una convenzione per definire le modalità di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali nei luoghi di lavoro. È un passo avanti importante per le relazioni sindacali. I nodi ancora aperti.

La privacy dei lavoratori nell’era social

Il Jobs act prevede la revisione della disciplina dei controlli a distanza sui lavoratori. La riforma è necessaria perché dall’approvazione dello statuto dei lavoratori la tecnologia è profondamente cambiata. Ma il compito non è semplice: manca una disciplina specifica e unitaria della materia.

Conciliazione lavoro e famiglia: avanti a piccoli passi

Uno dei decreti attuativi del Jobs act contiene varie misure per la tutela della maternità e per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. Ma il vero banco di prova per capire quanto il governo intenda investire sul lavoro delle donne saranno i decreti sugli incentivi fiscali.

Il contratto a tutele crescenti è legge. È una buona notizia?

Il contratto a tutele crescenti è legge dello stato: dal 1° marzo regolerà le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Porterà davvero a un miglioramento del mercato del lavoro? Dipende dalla sua capacità di ridurre la precarietà. E il risultato non è scontato. Gli effetti del decreto Poletti.

Cosa succede con la fine di collaboratori e finte partite Iva *

L’attuazione del Jobs act mira all’abolizione -a partire da gennaio 2016- delle finte partite Iva e dei contratti a progetto che ingrossano le fila del precariato. Facciamo il conto di quanti sono i collaboratori che possono diventare lavoratori subordinati.

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