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Giovani che scelgono con i piedi

I primi dati sulle adesioni alla Garanzia giovani segnalano un alto numero di iscrizioni interregionali. I motivi possono essere i più svariati. Ma rimandano una richiesta di scelte politiche coraggiose. Il confronto tra Regioni “preferite” e incidenza dei giovani che non lavorano e non studiano.

Se la Garanzia giovani diventa un servizio civile

Forse perché la Garanzia giovani si profila come un insuccesso annunciato, il Governo sembra volerla trasformare in una forma di servizio civile per giovani disoccupati. Le esperienze internazionali non sono però incoraggianti. Centri per l’impiego e necessità di servizi diversi per target diversi.

Il lavoro precario dopo la crisi *

Tra il 2008 e il 2013 in Italia si è perso quasi un milione di posti di lavoro. Quale ruolo ha giocato la flessibilità? Un’analisi delle dinamiche che hanno portato al paradosso del lavoro senza lavoratori. Le tutele e l’auspicio di una riforma che non sia figlia dell’emergenza.

Corsi Fse: la valutazione porta chiarezza

Manca in Italia una seria valutazione d’impatto degli esiti occupazionali dei corsi di formazione professionale finanziati con risorse Fse. Eppure, la valutazione potrebbe fornire indicazioni utili sulla loro efficacia e sui modi per migliorarla. I risultati di un’esperienza trentina.

Una dote troppo piccola per la Garanzia giovani

Il programma della Garanzia giovani è partito. Bene sgombrare il campo dall’illusione che possa davvero permettere di occupare centomila giovani. Va superata la dicotomia tra agenzie del lavoro pubbliche e private. L’esempio del sistema a “dote” della Lombardia. E le sue criticità.

A volte funzionano: i sussidi alla stabilizzazione dei precari *

Gli incentivi statali favoriscono l’approdo a un lavoro stabile? Possono essere efficaci, anche se una quota della spesa finanzia conversioni da contratti a termine a rapporti di lavoro a tempo indeterminato che sarebbero comunque avvenute. Evidenza empirica sugli effetti del decreto 5 ottobre 2012.

Quanto costa la maternità alle imprese

In Italia le imprese sostengono una parte del costo della tutela della maternità. Indennizzarle completamente nei casi di lavoro a tempo indeterminato avrebbe l’effetto di incentivare un’occupazione femminile stabile. Quanto costerebbe la misura e tre ipotesi per finanziarla.

Salario minimo in cerca di valutazione *

Il salario minimo stabilito per legge arriva in Germania. All’inizio, per un provvedimento così importante per l’economia di tutta Europa non era prevista alcuna forma di valutazione. Solo una richiesta pressante della comunità scientifica è riuscita a introdurre una clausola di questo tipo.

Il difficile percorso dell’apprendistato

Dopo il fallimento della riforma dell’apprendistato del Governo Berlusconi, ora ci riprova Renzi. Ma il nuovo contratto rischia di perdere la componente più formativa. Il modello tedesco dell’università professionale sarebbe l’occasione per rilanciare gli istituti secondari.

Un programma europeo di assistenza alla mobilità *

Dopo il referendum svizzero, anche l’Unione Europea si interroga sulla mobilità interna dei lavoratori. Urge riconsiderare le modalità di accesso al welfare da parte di chi si sposta per lavoro all’interno dei confini comunitari. Senza limitarne la libertà di circolazione.

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