Il Piano Sud presentato dal governo non affronta né risolve le questioni principali. Anche l’obiettivo di accelerare la spesa non sembra raggiungibile. Perché non c’è alcuna sostanziale modifica nei meccanismi della programmazione nazionale ed europea.
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Le differenze del costo della vita tra Nord e Sud Italia sono fra le più alte al mondo. Perché allora non si verifica un esodo verso il Meridione dei dipendenti pubblici? Perché bisogna considerare anche la qualità dei servizi e le opportunità di lavoro.
Gli studenti del Mezzogiorno hanno competenze linguistiche e matematiche inferiori rispetto ai ragazzi delle altre regioni. Tra le cause c’è anche la disattenzione dei genitori per l’istruzione dei figli. E la soluzione non è nei concorsi-sanatoria.
Ridurre i divari territoriali è cruciale per riattivare la crescita di tutto il nostro paese. Ma è inutile ripetere luoghi comuni sugli interventi della politica nazionale al Sud. Più utile capire le ragioni per le quali alcune politiche hanno funzionato.
Come risolvere il problema della carenza di scuole dell’infanzia, che penalizza soprattutto il Sud? Pensando a un modello di asilo senza muri, sull’esempio dei paesi nordici. Si consumerebbe meno suolo e anche il portafoglio dei genitori ne beneficerebbe.
Le differenze tra Centro-Nord e Mezzogiorno nella distribuzione dei redditi sono nettamente superiori a quelle di altri paesi. Per ridurle sono fondamentali politiche che aumentino il tasso di occupazione al Sud. Anche a costo di abbassare le paghe orarie.
Le inchieste giudiziarie hanno portato alla luce le infiltrazioni mafiose nell’eolico siciliano. Ora uno studio mostra come gli investimenti in impianti siano più frequenti nei territori controllati da famiglie mafiose. Anche quando di vento ce n’è poco.
Grazie a metodologie statistiche rigorose, oggi è possibile verificare in che misura i trasferimenti al Sud abbiamo contribuito a sollevarne le sorti. Il quadro delineato da un pamphlet è sconsolante. Ecco quello di cui c’è bisogno per invertire la rotta.
Quando è l’origine dei divari regionali tra Nord e Sud Italia? A favorirli sono state le politiche economiche dei primi governi dopo l’unificazione del paese. Ed è una lezione che andrebbe tenuta a mente ancora oggi, quando si parla di federalismo differenziato.
Il reddito di cittadinanza prevede importi uniformi in tutta Italia. Ma la soglia di povertà assoluta varia da Nord a Sud. Il beneficio avrà dunque effetti diversi nei diversi territori. Una soluzione è differenziare almeno l’integrazione per l’affitto.