La differenza tra la proposta Fini e quella Tremonti di riduzione dell’Irpef è solo di immagine. Entrambe le ipotesi infatti hanno effetti regressivi sulla distribuzione del reddito, e favoriscono in modo spiccato soprattutto chi guadagna più di 50mila euro. I redditi bassi, che già oggi non pagano l’imposta, sarebbero comunque esclusi da qualsiasi beneficio. Anche per le famiglie i risparmi maggiori si concentrano nel 10 per cento più ricco. Senza contare che le perdite di gettito sarebbero molto superiori alle cifre indicate finora.
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LÂ’analisi delle citazioni brevettali consente di misurare lÂ’utilità , la novità e la non ovvietà di una innovazione e fornisce una mappa delle connessioni che si instaurano fra brevetti successivi. Dal confronto internazionale emerge che lÂ’Italia ha una propensione a brevettare inferiore a quella dei paesi tecnologicamente più progrediti. E non brilla neppure per il “valore” medio delle sue scoperte e invenzioni. Si conferma così lÂ’impressione di una debolezza endemica del nostro sistema nazionale dellÂ’innovazione.
Il ridimensionamento delle domande di pensioni di anzianità è dovuto al puro effetto meccanico di regole più restrittive e non a scelte individuali. E’ infatti aumentato di un anno il requisito di accesso per i dipendenti privati, mentre per i dipendenti pubblici si sono alzate età anagrafica e anzianità contributiva. Se si tiene conto dellÂ’innalzamento dei limiti, si scopre che in realtà le richieste di pensionamento da parte dei lavoratori sono cresciute di circa il 4 per cento. Un fenomeno che continuerà fino al fatidico 2008.
La linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione costerà tredici miliardi di euro. Anche accettando le stime di domanda più ottimistiche, il rapporto costi/benefici appare estremamente basso. Se lÂ’obiettivo è quello di dare a Torino una dimensione internazionale e rilanciare lÂ’economia piemontese, forse dovremmo scegliere una forma di investimento pubblico più efficace. Per esempio, con molto meno di tredici miliardi potremmo creare a Torino la migliore università dÂ’Europa. Per i nostri lettori un commento di Giuseppe Pennisi e la controreplica dell’autore
Continuiamo a pubblicare le risposte ai quesiti che avevamo posto a partiti e coalizioni in vista delle elezioni europee. Per quanto riguarda la concorrenza abbiamo chiesto se è necessaria la presenza di un’Autorità per i servizi pubblici a livello europeo e come affrontare la liberalizzazione dei settori di pubblica utilità e dei servizi professionali. Ecco qui le risposte della Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nell’Ulivo
Sul commercio estero abbiamo chiesto come affrontare la perdita di competitività dell’industria italiana e europea, se sono necessari nuovi investimenti e come finanziarli. Riportiamo qui le risposte della Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nell’Ulivo.
L’efficacia generalizzata al contratto collettivo l’hanno attribuita i giudici, facendo prevalere l’articolo 36 della Costituzione. I problemi nascono se uno dei sindacati maggiori non firma l’accordo. Ma anche quando i firmatari sono rappresentativi solo di una parte dei lavoratori, e dunque non c’è alcuna garanzia che siano difesi gli interessi degli altri lavoratori, o degli irregolari, o dei disoccupati. Tra le possibili alternative alla situazione attuale, c’è anche l’idea di abbandonare il contratto erga omnes a favore del minimum wage.
Il salario minimo deve esclusivamente proteggere le categorie più a rischio di emarginazione e sfruttamento e non rappresentate. I salari di imprese operanti nel medesimo settore, ma in regioni diverse potrebbero così differenziarsi maggiormente in base alle condizioni del mercato del lavoro e ai livelli di produttività , favorendo l’occupazione nelle regioni del Mezzogiorno e l’uscita dal sommerso. Non deve essere usato invece come surrogato di altri strumenti contro la povertà , che nel nostro paese colpisce soprattutto chi un lavoro non ce l’ha.
Con un ritardo notevole, il Governo ha diffuso la Relazione trimestrale di cassa e l’aggiornamento della Relazione revisionale e programmatica. Certificano il permanere di una situazione difficile per la finanza pubblica. I dati infatti riconoscono che la crescita sarà inferiore alle previsioni e l’indebitamento pericolosamente vicino al 3 per cento. Ancora una volta sono le misure una tantum a permettere di chiudere la previsione di bilancio senza suscitare la reazione dei partner europei, dei mercati e delle agenzie di rating.
Come annunciato da tempo ai nostri lettori, abbiamo sottoposto ai partiti e coalizioni che si presentano alle elezioni Europee  alcune domande su temi cruciali in questa campagna elettorale. Cominciamo dal pubblicare le risposte ricevute sulle prime due schede: il bilancio dell’Unione e la Costituzione europea. Sul bilancio dell’ Unione, abbiamo chiesto di esprimere una posizione sui fondi strutturali,  sulla politica agricola della Ue e sull’ aumento del bilancio complessivo dell’ Unione proposto recentemente dalla Commissione. Riportiamo le risposte di Lista Bonino, Forza Italia, Patto Segni-Scognamiglio e Uniti nellÂ’Ulivo.