Con la crisi causata dalla pandemia, torna in auge la proposta di cancellare il debito contratto per far fronte all’emergenza. Un’espressione vuota che nasconde un’idea distorta del ruolo della Bce. Con il rischio che i costi superino i benefici.
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Per far fronte al Covid-19 e alle sue conseguenze è stato necessario un aumento consistente del volume delle emissioni di titoli. Per ora c’è il sostegno della Bce, poi servirà la fiducia degli investitori. Da consolidare attraverso una ripresa duratura.
I social impact bond prevedono che il ripagamento del titolo sia subordinato al raggiungimento di risultati prestabiliti. Potrebbero rivelarsi uno strumento utile per finanziare il processo di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni locali.
Il lockdown generalizzato impone ai giovani danni significativi per un rischio corso essenzialmente solo dagli anziani. Se una separazione completa per fasce di età è impossibile, si può comunque procedere per gradi.
La speranza di uscire presto dalla pandemia è legata allo sviluppo di un vaccino. Le aziende farmaceutiche potrebbero però imporre prezzi troppo alti, anche per la frammentazione della proprietà intellettuale. Due iniziative per scongiurare i rischi.
Nel tentativo di superare l’impasse derivante dal timore dei funzionari pubblici di incorrere in responsabilità per danno erariale, il dl “semplificazione” liberalizza molti comportamenti negligenti. Ma il rischio è di favorire ulteriori sprechi e inefficienze.
La decisione di JustEat di inquadrare i propri ciclofattorini come dipendenti implica la sperimentazione di un nuovo modello di organizzazione del rapporto di lavoro. Ma servirà comunque una deroga rispetto alla disciplina generale del lavoro subordinato.
Elaborare statistiche in tempo di pandemia è molto complesso. Per esempio, l’indice dei prezzi al consumo non riesce a tener conto di tutti gli improvvisi cambiamenti nei consumi registrati nei mesi di lockdown. E i salari possono subirne le conseguenze.
Le centrali uniche di acquisto consentono di concentrare a livello regionale l’acquisto di beni e servizi essenziali per la salute dei cittadini. L’obiettivo è assicurare costi più bassi a parità di servizio. E il risparmio ottenuto è evidente.