Il successo del Recovery plan italiano dipende dalle scelte sulle priorità di investimento. Una di queste è la ricapitalizzazione delle Pmi, necessaria per ridurre i rischi di un’espansione del loro debito. E lo strumento è un fondo pubblico-privato.
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Le pandemie del passato ci aiutano a capire quali potrebbero essere gli effetti redistributivi del Covid-19. È vero che la peste nera ridusse la disuguaglianza, ma in altri casi non è stato così. E dopo la spagnola povertà e disparità aumentarono.
L’Italia è intrappolata da anni in una situazione di bassa fecondità e bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro. Per aumentare il numero delle madri al lavoro, serve un cambio di passo. Che inizia dai congedi di paternità e parentali.
Come si sana il conflitto tra tassazione delle imprese digitali e le altre? Una soluzione negoziata è impossibile perché gli Usa non la permettono. Occorre allora coalizzare i paesi-vittima contro quelli profittatori. E l’Unione europea può dare l’esempio.
La Commissione europea ha promosso una proposta di direttiva per un salario minimo adeguato nei paesi dell’Unione. Ma sono numerosi i punti critici del suo impianto. E tanti i dubbi sulla sua efficacia. Anche perché si parte da situazioni molto diverse.
In una legislatura che ha visto succedersi due governi sostenuti da coalizioni diverse, basta una “dimensione” per individuare se i parlamentari appartengono alla maggioranza o all’opposizione. Analisi utile anche per prevedere futuri “cambi di casacca”.
Bisogna partire dal bilancio della presidenza Trump per capire cosa potrà accadere negli Stati Uniti dopo il voto. Sarà comunque difficile ricostruire la coesione sociale. E lo stesso risultato delle elezioni potrebbe essere messo in discussione.
La strategia di sviluppo della Cina nei prossimi cinque anni mira alla “circolazione duale”. All’interno significa la ricerca dell’indipendenza hi-tech, come base per aumentare il reddito dei cittadini. All’esterno, una riscrittura dei rapporti di forza.
L’Unione europea vuole ridurre a zero le proprie emissioni entro il 2050. Per arrivarci è necessario fissare un obiettivo al 2030. La Commissione indica il 55 per cento, il Parlamento risponde con il 60 per cento e il Consiglio rimanda la decisione.