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Contratto dei rider, un primo passo

Il nuovo contratto dei rider non è certo un modello standard europeo. Però costituisce un punto di partenza, seppure da migliorare, in una logica negoziale pluralista. E nella regolamentazione del lavoro nelle piattaforme l’unica via è quella sperimentale.

Catene del valore: se la Cina chiude, l’Italia soffre

Pechino ha imposto il lockdown all’inizio del 2020. Le conseguenze in Italia sono state immediate. Alla crescita di un punto percentuale della dipendenza dei sistemi produttivi da importazioni dalla Cina ha corrisposto un rilevante calo della produzione.

Quell’uso del tempo che divide donne e uomini

Resta elevato in Italia lo squilibrio di genere nell’uso del tempo nelle coppie con figli, anche quando la donna lavora a tempo pieno. Lo conferma un recente studio. E la pandemia potrebbe aver rallentato ancora il processo verso una maggiore parità.

Un voto con poche conseguenze

Nessuna sorpresa dal referendum: una buona affluenza per un “sì” convinto degli elettori alla riforma votata dal Parlamento. Il voto regionale non ha dato la “spallata” al governo. Semmai ripercussioni potrebbero esserci nella leadership del centrodestra.

Se Borsa italiana torna italiana

Con la vendita di Borsa italiana da parte di Lse ha preso il via un progetto ambizioso per la creazione di un mercato borsistico paneuropeo, guidato da un asse franco-italiano. Ecco a quali condizioni può rappresentare un’opportunità per il nostro paese.

Dopo la morte di RBG nuvole nere sulla democrazia Usa

La morte del giudice della Corte suprema Ruth Bader Ginsburg avviene in un momento molto delicato per gli Stati Uniti. Mentre è già aspra la battaglia per la nomina del suo successore, il rischio è un ulteriore deterioramento della democrazia americana.

Contratto per i rider: è davvero “pirata”?

L’accordo tra AssoDelivery e Ugl-Rider ha lacune e difetti. Ma è il primo Ccnl che regola il lavoro dei ciclofattorini garantendo loro alcuni diritti fondamentali. E ha il merito di salvare il settore dalla paralisi cui lo condanna la legge vigente.

Troppo pochi lavoratori nel welfare italiano

I numeri sugli occupati in quattro settori chiave come istruzione, sanità, servizi sociali e pubblica amministrazione sono impietosi: l’Italia è al penultimo posto in Europa. Per adeguarsi alla media europea servirebbero 2 milioni di lavoratori in più.

Capitale umano, l’investimento che manca all’Italia

Garanzia giovani non ha dato grandi risultati nel nostro paese. Perché alle politiche attive del lavoro, fondate su un investimento in capitale umano reale, si preferiscono quelle passive, che incoraggiano l’assunzione di forza lavoro a basso costo.

Reti di welfare per favorire il lavoro delle donne*

La pandemia ha accentuato le debolezze di paesi e persone. In Italia ha mostrato una volta di più la difficoltà delle donne di conciliare lavoro e impegni familiari. Un aiuto può venire dal welfare interaziendale, con la creazione di reti fra Pmi.

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