Con il governo Conte dimissionario la sorte della riforma costituzionale che taglia il numero dei parlamentari è più incerta. Resta però il fatto che non favorisce il dialogo tra istituzioni e rappresentati. Perché la dimensione dei collegi non è adeguata.
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Il Rapporto annuale sugli stranieri nel mercato del lavoro in Italia disegna un quadro in chiaroscuro, tra progressi e difficoltà . Indica le tematiche che un eventuale nuovo governo dovrebbe affrontare, senza continuare a inseguire aspetti marginali.
I cambiamenti demografici hanno effetti sull’andamento dell’occupazione. Il numero di occupati sale negli ultimi anni anche perché cresce quello degli ultracinquantenni. Nelle classi più giovani invece la dinamica della popolazione ha ricadute diverse.
Le differenze tra Centro-Nord e Mezzogiorno nella distribuzione dei redditi sono nettamente superiori a quelle di altri paesi. Per ridurle sono fondamentali politiche che aumentino il tasso di occupazione al Sud. Anche a costo di abbassare le paghe orarie.
Il sistema delineato dalle intese con le tre regioni che chiedono l’autonomia  aumenterà il divario nella qualità e quantità dei servizi offerti a livello regionale. Si dovrebbero sciogliere i nodi dei fabbisogni standard e degli incrementi di gettito che restano nel territorio.
Sono davvero tanti gli esempi di norme introdotte dal governo gialloverde per rendere difficile la vita degli immigrati che vivono in Italia. Il razzismo è un problema culturale, non si risolve per legge. Ma la legge non dovrebbe contribuire ad aggravarlo.
Un’analisi empirica studia il rapporto tra italiani e divertimento. Si scopre così che ricaviamo grandi soddisfazioni dagli acquisti online, cibo e spettacoli compresi. Il giorno migliore per divertirsi è il martedì. Il nemico è il troppo lavoro.
Zero a 360 gradi: questo secondo l’Istat è il risultato di crescita dell’economia italiana nel secondo trimestre. Con poche speranze di trasformare nel resto dell’anno lo zero spaccato in qualcosa di diverso dallo zero virgola.