Gli effetti generalmente espansivi della manovra bocciata dalla Ue verrebbero prevedibilmente annullati dall’impennata nei tassi di interesse. Anche ipotizzando un moltiplicatore particolarmente generoso.
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Lo statuto della Bce vieta la monetizzazione del deficit di un singolo stato membro. E lo fa a ragion veduta. Un eventuale intervento della Banca centrale è possibile solo attraverso le Omt. Ecco perché si tratta di una virtù e non di un vizio del sistema.
Pur restando in attesa della norma definitiva, la legge di bilancio sembra voler abolire un apprezzato sistema di tassazione delle imprese coerente, neutrale e favorevole alla crescita. A sostituirlo sarà una detassazione degli utili macchinosa e complessa.
L’Italia rischia di perdere quasi un miliardo del Fondo sociale europeo per spese non effettuate nel 2014 e nel 2015. Eppure, si tratta di risorse essenziali per orientare e mantenere le nostre politiche sociali. Cosa fare per accelerare i processi.
L’automazione sta già cambiando la natura del lavoro: elimina alcune mansioni e richiede nuove competenze, in un processo destinato ad accentuarsi. Investire in educazione potrebbe non bastare. Perciò la ricerca di nuove soluzioni va iniziata adesso.
Il decreto fiscale annulla i debiti col fisco sotto i mille euro del periodo 2000-2010. Servirà forse a ridurre in via transitoria il carico delle agenzie di riscossione. Ma non risolve il problema generale della scarsa efficienza del sistema.
Mario Draghi ha ribadito che non è imminente un rialzo dei tassi e che il Qe continuerà . Ma il programma di acquisto dei titoli non è uno strumento per contenere gli spread. È perciò nell’interesse dell’Italia cercare un compromesso con la Commissione.
Nel corso della crisi molte banche europee hanno registrato improvvise cadute di redditività , che ben poche sono riuscite a recuperare. L’analisi dei fattori macroeconomici e aziendali che le hanno determinate non è incoraggiante per quelle italiane.
Tante prove di spending review, ma una vera analisi e revisione della spesa non è stata ancora realizzata. Eppure, è un processo da riavviare per aumentare l’efficienza del settore pubblico. Qui alcune proposte per non ripetere gli errori del passato.
La manovra di bilancio destina poche risorse al grande piano di rilancio della pubblica amministrazione annunciato dal governo Conte. Peraltro, il progetto si concentra sulle assunzioni e non prevede investimenti in formazione, programmazione e valutazione.