Una truffa all’Inps in Calabria è un valido esempio di come le leggi sulla corruzione possono diventare efficaci solo in contesti etici senza zone grigie. E nei quali si hanno controlli rapidi sull’erogazione di denaro pubblico.
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La tassazione è parte costitutiva e rilevante del patto che lega i cittadini allo Stato. E proprio per questo il fisco italiano va cambiato. In che modo lo spiega Dino Pesole nel suo libro “Il salasso”. Ne pubblichiamo alcuni stralci.
La direttiva Mifid disciplina i servizi di investimento nell’Unione Europea. Presto ne entrerà in vigore una versione profondamente rivista, che aumenta la trasparenza verso i risparmiatori. Soprattutto in Italia, comporterà la fine di prassi obsolete che hanno regolato il mercato negli ultimi decenni.
L’obiettivo prioritario è stato il riequilibrio dei conti pubblici. Ottenuto soprattutto attraverso l’aumento della pressione tributaria. Alcune misure risentono dell’urgenza con cui sono state disegnate e andranno riviste. Molto resta da fare: dalla riforma fiscale al riordino dell’intero sistema di finanza locale.
Il “decreto sviluppo” si segnala per alcune altre disposizioni relative ad aspetti a cui il ministero dello Sviluppo economico intende dare risalto anche per l’inclusione nel documento di Strategia energetica nazionale (Sen) licenziato di recente.
Nel valutare l’azione del Governo Monti si può usare un criterio assoluto oppure uno in cui si compensa la valutazione per i tempi imposti alle decisioni. E gli esiti sono diversi. Tre risultati e un vantaggio prezioso che non è stato sfruttato.
Il Governo Monti sembra avere trattato la materia energetica in maniera distratta, a tratti anche svogliata. I provvedimenti presi sono comunque molti. Contraddistinti da una discutibile interpretazione del significato di “sostenibile”. Troppo limitata la Strategia energetica nazionale.
In Italia nell’ultimo anno e mezzo sono state varate nuove imposte per un ammontare pari a circa 4 punti di Pil. Stime dell’effetto dell’inasprimento fiscale portano a prevedere una contrazione dell’economia intorno ai due punti e mezzo nei prossimi due anni. Da aggiungere al -3 per cento del 2012.
La riforma del mercato del lavoro è la grande incompiuta del governo Monti. Sulla carta è una legge molto ambiziosa, ma diverse misure sono destinate a dimostrarsi inefficaci e ad aumentare il grado di incertezza. Il tavolo sulla produttività è un’occasione persa per un nuovo patto sociale.