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Titolo V: la riforma da correggere

La bufera sulle Regioni riporta alla ribalta il federalismo. Un’occasione per aprire una discussione seria. A dieci anni dalla riforma del 2001 è necessario riconoscerne i difetti e intervenire per correggerli. Perché spesso l’autonomia si è trasformata in autoreferenzialità. E per contrastare questa tendenza bisogna innanzi tutto modificare l’articolo 114 della Costituzione che mette sullo stesso piano Stato, Regioni, province e comuni. E introdurre l’interesse nazionale come limite all’autonomia legislativa e finanziaria di Regioni ed enti locali.

Un’opera da finanziare in privato

La Corte dei conti ribadisce che i teatri d’opera devono guardare ai privati per cercare nuovi flussi di risorse. Se si eccettuano l’Arena di Verona e la Scala, oggi per ogni euro di finanziamento pubblico, riescono ad attrarre mediamente solo 53 centesimi da fonti private, botteghino compreso. Quali possono essere gli incentivi per ottenere una più ampia diversificazione delle entrate? Necessario un cambiamento del sistema di finanziamento statale alle fondazioni. E vanno previste agevolazioni fiscali per sponsor e donatori. Ma va anche dato rilievo al fundraising.

Se quel che importa è la rete. Delle conoscenze

Il problema di migliorare la qualità delle università non riguarda solo l’Italia. Diversi altri paesi europei sono alle prese con la mancanza di meritocrazia nei processi di promozione e assunzione dei docenti. La Spagna ha pensato di risolvere la questione con concorsi centralizzati e l’estrazione a sorte dei membri delle commissioni. Ma la casualità nella formazione delle commissioni non ha eliminato i fenomeni di favoritismo. Le probabilità di promozione di un candidato aumentano notevolmente se ha forti connessioni con un esaminatore. L’effetto positivo di legami più deboli.

Scontare la pena ma non in una galera

Come una bomba a orologeria, torna la minaccia dell’insostenibilità del sovraffollamento delle carceri. E il Presidente Napolitano parla di possibili amnistie e indulti. Che tuttavia non sono rimedi duraturi e aumentano i crimini, come mostra l’evidenza empirica. Costruire nuove carceri è necessario, ma le risorse economiche scarseggiano e manca la volontà politica di realizzare opere che nell’immediato non possono dare risultati da spendere elettoralmente. Le valide soluzioni, però, non mancano: dal braccialetto elettronico per i condannati meno pericolosi alla depenalizzazione.

Un tetto alle spese della politica regionale

Governare una Regione richiede grandi capacità e molto tempo, è quindi ragionevole attendersi una remunerazione relativamente generosa. Ma dai dati emerge una relazione negativa tra stipendi della politica locale, benessere economico e andamento del mercato del lavoro nel territorio. Tutte le Regioni hanno abolito i vitalizi, anche se a partire dalla prossima legislatura. Necessario imporre un tetto alle spese della politica regionale, e ammettere gli sforamenti solo se coperti da aumenti delle imposte nella Regione stessa.

Povertà: ci vuole una nuova misura?

Nel ringraziare l’Istat per la replica alla mia nota del 4 settembre, mi preme innanzitutto precisare che in essa non vi era alcuna critica all’Istituto, ma anzi un apprezzamento indiretto per la mole di informazioni comunque messa a disposizione del pubblico.

La scuola riparte dall’autovalutazione

Il regolamento sul sistema nazionale di valutazione per istruzione e formazione varato dal Governo si focalizza sull’intervento migliorativo a livello di singola scuola. È però necessario realizzare tutte le quattro fasi previste dal procedimento e in particolare rispettare il nesso tra autovalutazione e valutazione esterna. Si limitano così i rischi di inutilità o di adempimento insiti nel processo. Ma tutto ciò richiede risorse umane e organizzative adeguate, stabili e legittimate, negli istituti come negli apporti che dovrebbero arrivare dal ministero o dall’Invalsi.

Primarie, la soluzione democratica

Indipendentemente da quale sarà alla fine la legge elettorale e al di là della contingente crisi di legittimazione della politica, il meccanismo delle primarie è un principio irrinunciabile. Rappresentano la piena realizzazione del dettato costituzionale, perché i cittadini possono davvero aver voce lungo tutta la filiera della vita democratica dell’organizzazione-partito, che comprende anche la fase che precede la consultazione elettorale. Per i partiti sono poi un’occasione per ricostruire e consolidare i legami democratici con tutti i cittadini, e non solo con gli iscritti.

Quel piano carico di interrogativi

L’Enac pubblica un poderoso studio in vista dell’elaborazione di un Piano nazionale aeroporti. Il primo problema è che si prende come base per le previsioni di traffico il 2008, quando ancora le ripercussioni della crisi non si erano fatte sentire. Così come lascia dubbi la classificazione dei diversi aeroporti italiani, dove ritorna l’idea di fare di Malpensa un “hub multivettore”. Ma l’interrogativo principale è sulla scelta di redigere un Piano nazionale. Non sarebbe meglio lasciare che ciascuna Regione decida su quali scali puntare, considerate le risorse a disposizione?

Per un’auto made in Italy

I rischi per l’Italia ma anche per la stessa Fiat messi in evidenza da Fabiano Schivardi, purtroppo sono lungi dall’essere fugati dal comunicato congiunto governo-azienda stilato a valle dell’incontro di sabato.

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