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Quel pasticcio delle pensioni di invalidità

“La norma che innalza la soglia per gli assegni di invalidità dal 74 per cento all’’85 per cento sarà cancellata” dichiara martedì 6 luglio l’’onorevole Antonio Azzollini, relatore di maggioranza della manovra economica in discussione in questi giorni in Parlamento. Ma le associazioni che rappresentano le persone con disabilità non si fidano e confermano la giornata di protesta prevista per il 7 luglio davanti a Montecitorio.

Una crisi pagata dai giovani

La disoccupazione giovanile è al 20 per cento in Europa. Si tratta anche di una conseguenza di riforme del mercato del lavoro rimaste incomplete. Per rendere politicamente accettabili quelle intraprese a partire dalla fine degli anni Ottanta, si è lasciato che influissero solo sulle nuove assunzioni. Si è così creato un dualismo nel mercato del lavoro, tra contratti a tempo indeterminato e contratti a tempo determinato. Che è iniquo e fortemente distorsivo. Si può risolverlo ricorrendo a forme di tutela progressiva del lavoro.

Assenteismo? Il calo è reale*

A due anni dall’introduzione della legge 133, nella pubblica amministrazione le assenze si sono ridotte significativamente. Riflessi indiretti si sono avuti anche nel settore privato, riducendo la tendenza a comportamenti opportunistici. Nel privato le assenze sono contenute dalla necessità di confrontarsi con il mercato. Nel pubblico, la nuova norma ha dato un prezzo al giorno di assenza, introducendo una regola chiara in un sistema frammentato per qualifiche e settori. I risultati del lavoro di una commissione indipendente di valutazione.

Sul web corre l’informazione, non i ricavi

Il mondo della rete ha sicuramente generato effetti negativi per la carta stampata. Non tanto attraverso una sostituzione diretta di investimenti pubblicitari e lettori, quanto con l’introduzione di nuovi strumenti pubblicitari e di una enorme massa di contenuti che hanno posto il format dei giornali tradizionali in una situazione difensiva. Ma il mondo di Internet, pur destabilizzando gli attori tradizionali, non ha ancora risolto compiutamente i problemi legati all’equilibrio economico dei siti. Lavoce.info e la scommessa dei contributi volontari dei lettori.

Il festival dell’economia letto sui giornali

Arrivato alla quinta edizione, il Festival dell’Economia di Trento mantiene un buon livello di interesse sui giornali. L’analisi temporale suggerisce l’esistenza di trend positivi su Repubblica e sul Sole-24Ore e di trend negativi sul Corriere e sulla Stampa. Le due testate hanno raggiunto il picco più alto nel 2007, quando si è discusso di capitale umano e capitale sociale. Il Sole tocca il picco nel 2009 con il Festival dedicato alla crisi economico-finanziaria e Repubblica quest’anno, con il tema dell’informazione. La presenza di politici di primo piano e la copertura mediatica.

IN SANITÀ IL PREZZO NON È TUTTO

I sensibili differenziali di prezzo nelle forniture di beni e servizi alle aziende sanitarie e ospedaliere spesso non hanno alcuna giustificazione. Tuttavia, le differenze non sono solo funzione di variabili tipiche dei mercati di beni e servizi, dipendono anche da numerosi altri fattori. Agli interventi di razionalizzazione degli acquisti andrebbero dunque affiancati meccanismi di valutazione che siano in grado di valutare tutti gli elementi del costo delle forniture. Guardando soprattutto all’efficacia clinica degli standard tecnologici adottati e ai servizi accessori associati.

Federalismo: avanti piano

La Relazione sul federalismo è una positiva prova politica, offre un’importante documentazione contabile, contiene qualche proposta convincente come il passaggio alla finanza comunale delle imposte sui trasferimenti immobiliari. Inatteso e stupefacente il richiamo agli studi di settore, ma se ne potrà discutere. Sarebbe stata utile maggiore attenzione al rapporto tra norme e comportamenti, che è il punto debole della finanza pubblica italiana. Manca soprattutto ogni ipotesi su come rimediare alla irresponsabile abolizione dell’Ici sulla prima casa.

La complicata ricerca di un sostituto dell’Ici

Un’imposta sul patrimonio immobiliare è considerata la migliore soluzione per il finanziamento degli enti locali. E infatti è negli Stati Uniti vige la property tax. Perché allora in Italia è stata abolita l’Ici e si parla ora di introdurre una imposta sui servizi? Dal confronto tra vari tipi di tassazione si ricava che qualsiasi prelievo basato oltre che su logiche tariffarie su parametri integrativi avrebbe comunque l’effetto di trasferire il prelievo dai contribuenti più ricchi agli altri. E in particolare determinerebbe un maggior onere sulle classi medie.

Ammortizzatori sociali sotto stress-test

In un periodo di forte disoccupazione è importante valutare fino a che punto i redditi di coloro che perdono il lavoro vengono compensati dal supporto pubblico. E anche quali costi ne derivino per i governi. Uno stress-test sui sistemi di welfare di cinque paesi europei mostra che l’Italia spende più di altri per assicurare una protezione più limitata. La causa è l’assenza di forme generalizzate di sostegno al reddito. A rischio povertà il 91 per cento dei disoccupati di famiglie monoreddito contro il 32 per cento del Belgio, il 55 per cento della Spagna e il 75 per cento del Regno Unito.

Un commento all’articolo di Iacopo Viciani “Aiuti da valutare”

Iacopo Viciani tratta la vexata quaestio dell’’efficacia, o meno, dell’’aiuto pubblico allo sviluppo con passione ed evidente capacità professionale, evidenziando giustamente come il dibattito sull’’efficacia degli aiuti sia spesso molto ideologizzato e come oramai sia molto numerosa la corrente di pensiero, cui appartengo, che considera gli aiuti inutili, se non dannosi.

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