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Scioperi cinesi

Iniziati negli stabilimenti Honda, si vanno diffondendo gli scioperi in Cina. Sotto accusa soprattutto i bassi salari. Ma le proteste ci dicono che la modernizzazione cinese è un processo complesso, che investe tutti gli aspetti della società e genera sia grandi opportunità di crescita individuale e collettiva sia grandi diseguaglianze. I paesi sviluppati sembrano invece guardare solo ai dati economici. Senza vedere le contraddizioni della crescita. Se dovessero diventare ingovernabili, le conseguenze sarebbero drammatiche per tutti.

Riportiamo la trattativa a Pomigliano

La vicenda della trattativa di Pomigliano sta prendendo una brutta piega. Il rifiuto della Fiom di firmare l’Â’accordo apre la porta a qualunque scenario, incluso la smobilitazione dello stabilimento. Tutti, dal sindacato ai politici ai commentatori, interpretano la trattativa in chiave di significati “altri”: il futuro della contrattazione aziendale, la costituzione, un cavallo di troia per attaccare i diritti di tutti i lavoratori. Sono temi importanti, ma che fanno perdere di vista lÂ’’aspetto fondamentale: il sito produttivo di Pomigliano. Perché la Fiat pretende clausole molto dure in termini di rispetto degli impegni assunti? La ragione è che teme la “rinegoziazione” ex post. La Fiat vuole rilanciare Pomigliano utilizzando tecnologie produttive dÂ’’avanguardia, che richiedono l’Â’accordo con forza lavoro per un utilizzo intensivo degli impianti e per ridurre al minimo costose interruzioni della produzione. Oggi la Fiat ha molto potere contrattuale, perché può decidere di spostare lÂ’’investimento altrove. Ma una volta spesi gli 800 milioni sarà molto più complicato usare questa minaccia: ex-post, il potere negoziale si sposta dalla parte dei sindacati. LÂ’’intento della Fiat è quindi di mantenere potere contrattuale anche dopo aver fatto l’Â’investimento, imponendo la clausola di responsabilità. Lo stabilimento di Pomigliano è notoriamente difficile. Le richieste di garanzia della Fiat rispecchiano anche la storia del sito. Esistono altri modi credibili per garantire il rispetto degli impegni da parte dei lavoratori? Se la risposta è no, il sindacato dovrebbe accettare le clausole, per quanto dure, e rilanciare la negoziazione in termini di stipendi. Se si raggiungono determinati target, anche grazie al rispetto degli impegni da parte dei lavoratori, parte dei benefici dovrebbe per contratto andare ai lavoratori. Nel frattempo, non carichiamo sui lavoratori di Pomigliano il futuro delle relazioni industriali italiane. Hanno già abbastanza problemi per conto loro.

Fonti di energia rinnovabile

LÂ’’articolo 45 del decreto, che modifica il mercato dei certificati verdi (Cv), è un esempio da manuale di cattiva regolazione. Da un lato, mette a rischio la redditività d’Â’investimenti già realizzati, minando la credibilità dellÂ’impegno del governo per lo sviluppo di un sistema energetico ambientalmente sostenibile e, dallÂ’’altro, lascia irrisolte le criticità fondamentali emerse in questi anni.

Regioni ed enti locali

Le manovre sui conti pubblici vengono sempre presentate come misure tecniche di risanamento dei conti, più o meno necessarie a seconda delle contingenze economiche e politiche. Ma le manovre non sono mai solo tecniche a parità di risparmi, veri e presunti, ci sono sempre vincitori e vinti, cioè individui e settori che vengono risparmiati dalle mannaia e altri che vengono invece colpiti più pesantemente.

Il reddito minimo universale

L’introduzione di un reddito minimo universale trova ancora ostacoli, eppure sembra permettere scelte familiari, educative, abitative e occupazionali più efficienti. Le disuguaglianze nella distribuzione del benessere possono rafforzare gli incentivi al lavoro, ma spingono anche alla ricerca di benefici e privilegi clientelari con spreco di risorse. Un esercizio di simulazione mostra gli effetti di quattro tipi di politiche universalistiche: reddito minimo garantito e reddito di cittadinanza, con imposta sul reddito progressiva e con imposta proporzionale. Una scheda dell’autore illustra le differenze tra le quattro forme di reddito.

Le vittime straniere della crisi italiana*

Vanno letti con attenzione i dati Istat sulle forze lavoro relativi al 2009. Segnalano un aumento degli immigrati occupati nel nostro paese, dovuto presumibilmente al processo di regolarizzazione avviato a fine 2008. Indicano però anche un incremento dei disoccupati stranieri. Hanno solo sei mesi per trovare un nuovo lavoro. Scaduto il termine è probabile che molti decidano di tornare nel paese di origine. Quale sarà allora il destino dei contributi previdenziali versati? Rimarranno per lo più in Italia, nelle casse dell’Inps.

La Borsa vuota delle piccole imprese

Oggi sono soggette a una disciplina identica a quella applicabile alle Blue Chip. Invece, le piccole e medie imprese europee quotate, le cosiddette Smile, necessitano di un regime normativo proporzionato alle loro dimensioni, che comporti l’applicazione di oneri e costi minori. E ciò non significa ridurre la tutela dei risparmiatori. Anche perché le Smile interessate dal regime agevolato sono poco meno del 7 per cento della capitalizzazione e degli scambi a livello comunitario. Non rappresentano perciò né un rischio di mercato né un rischio sistemico.

Tagli al sistema scolastico

Per quanto riguarda la scuola, la manovra prevede tre interventi:

1) il blocco degli automatismi stipendiali, attraverso una sospensione della maturazione della anzianità necessaria alla posizione economica superiore (maturabile in sei anni). Viene stimato che questo intervento possa produrre un risparmio di circa 320 milioni di euro annui, a decrescere nell’Â’arco dei prossimi decenni.

Diritto fallimentare: ritorno all’età della pietra

Il diritto fallimentare assolve alla fondamentale funzione di liquidare le imprese inefficienti e salvare quelle in crisi che abbiano ancora un valore. La legge italiana è stata riformata fra il 2005 e il 2007 e comincia adesso a funzionare. Erano forse utili alcuni ritocchi per favorire le ristrutturazioni, e con la manovra economica di maggio il governo ha tentato di farli. Il risultato, però, è difficile da credere, perché produce l’effetto opposto a quello voluto. Dobbiamo sperare che il Parlamento corregga il disastro prodotto.

Finanziamento della politica

Nella manovra di bilancio in esame al Senato cÂ’’è una modesta riduzione dei cosiddetti “rimborsi elettorali”, cioè dei finanziamenti ai partiti politici. Viene eliminata l’Â’anomalia di un contributo doppio nel caso di elezioni anticipate (grazie a una norma del 2006, il rimborso relativo alla legislatura interrotta continua e si somma a quello per la nuova elezione) e lÂ’’importo di tutti i rimborsi viene ridotto del dieci per cento.

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