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LA VIA FINANZIARIA ALL’AMERICAN DREAM

Un libro sulla crisi finanziaria che è anche una scorrevole lettura per l’estate, tanto che un recensore ha chiosato: “Il racconto è avvincente come un giallo di Camilleri”. Il libro, “I nodi al pettine” (Laterza, 202 pagine, 15 euro), è stato scritto da Marco Onado per ripercorrere eventi e spiegare meccanismi complessi anche al lettore non esperto di finanza. Offriamo un assaggio di queste pagine, preceduto dalla presentazione pubblicata sulla quarta di copertina.

UNA BUONA IDEA: IL LICEO ECONOMICO

Nasce il liceo di scienze umane, all’interno del quale si potranno avviare sezioni a indirizzo economico-sociale. Un progetto da sostenere. A patto che si riesca a dare una maggiore identità al nuovo indirizzo, che per il momento è soffocato in una pletora di insegnamenti non caratterizzanti. Si tratta comunque di un’occasione d’oro per fare entrare l’economia a pieno titolo e in modo appropriato nella formazione culturale del paese. Ricordando che una tra le tante cause della crisi attuale è indubbiamente la scarsa conoscenza del funzionamento di un’economia di mercato.

IMMIGRAZIONE, INCLUSIONE E CITTADINANZA

Approvato definitivamente dal Senato, il pacchetto sulla sicurezza inasprisce le condizioni per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Si tratta di misure ostili all’inclusione degli immigrati che potrebbero istigare un’ulteriore radicalizzazione verso l’esclusione. In altri paesi d’Europa, invece, il tradizionale criterio dello “jus sanguinis” (chi discende da cittadini di un certo paese è cittadino) è stato contemperato con quello (vigente negli Stati Uniti) dello “jus soli”, secondo cui chi nasce sul territorio nazionale di un certo paese è cittadino.

MANAGER PUBBLICO SFIDUCIATO

Il decreto Brunetta rappresenta una “rivincita della legge” non solo sui contratti, ma sull’autonomia dei dirigenti e delle singole organizzazioni. Eppure, il fatto che i manager pubblici abbiano sinora fallito non può giustificare il ritorno indietro rispetto alla imprescindibilità della funzione. Non è realistico e produrrà come unico risultato l’allontanamento dai nodi veri. Il primo dei quali è la risoluzione dei conflitti di interessi dei responsabili della gestione con l’interesse pubblico più generale. A cominciare dalla contrattazione e dai rapporti con la politica.

IL COMMENTO ALL’ARTICOLO DI UGO TRIVELLATO

La Commissione per la garanzia dell’informazione statistica (CoGIS), in quanto istituzionalmente deputata a svolgere funzioni di vigilanza anche sulla correttezza e sull’accuratezza della diffusione dell’informazione statistica ufficiale, a fronte delle polemiche che stanno sviluppandosi attorno ad essa, è costretta ad evidenziare alcune inesattezze apparse recentemente sulla stampa e riguardanti il livello di disoccupazione presente nel nostro Paese.
L’obiettivo di questo intervento è quello di evitare che l’utilizzatore, a vario titolo, di dati riferiti al mercato del lavoro, nel trarre conclusioni dalle cifre riportate dai giornali, possa essere indotto ad errori di valutazione Al riguardo la Commissione vuole precisare che l’indagine sulle Forze di Lavoro – da cui scaturisce il dato sulla disoccupazione – viene effettuata dall’Istat con cadenza trimestrale, coerentemente con quanto avviene negli altri Paesi europei. Ciò vale in particolare sia per le informazioni rilevate dal questionario somministrato agli intervistati, sia per le modalità di estrazione dei soggetti da sottoporre all’ intervista (la strategia campionaria utilizzata).
A questo proposito e molto sinteticamente – data la complessità del disegno campionario dell’indagine – si sottolinea anche che attualmente la rilevazione, in Italia, riguarda, ogni trimestre, 76mila famiglie su ciascuna delle quali vengono rilevate le informazioni di ogni suo componente per un totale di circa 175mila individui. Relativamente in particolare alle “persone in cerca di occupazione” – termine tecnicamente corretto per designare la disoccupazione in quanto include oltre ai disoccupati anche le persone in cerca di prima occupazione – l’inevitabile errore commesso in ogni indagine  campionaria, cioè l’approssimazione che si introduce calcolando, sulla base di un campione, il dato relativo a tutta la  popolazione italiana, è valutato intorno all’1,5%. Si tratta di un possibile scarto in più o meno di, al più, 30mila “disoccupati” su un valore stimato, per il primo trimestre 2009, di 1,982 milioni.
La Commissione ricorda altresì di avere più volte richiamato l’attenzione degli uffici di statistica sull’esigenza di fornire ampi e dettagliati chiarimenti sui dati comunicati alla stampa, la cui tecnicità può dare luogo ad interpretazioni non coerenti con il significato e la portata dei dati stessi, specie ove riportati in modo parziale.

Commissione per la Garanzia dell’Informazione Statistica, 6 luglio 2009

LA MAFIA CON LO SCUDO

Solo una parte trascurabile dei capitali rientrati in Italia con gli scudi fiscali dei primi anni Duemila si è diretta verso investimenti a rischio nell’economia reale. Del terzo scudo potrebbero ora approfittare le holding mafiose. Legalizzando a costi molto bassi somme che potrebbero alimentare circuiti di usura e di appropriazione di aziende in difficoltà. Nel Mezzogiorno avremmo così il paradosso di misure apparentemente di lotta alla criminalità organizzata, ma che invece finirebbero per facilitare l’aggressione a quel che resta di economia legale.

IL TALENTO PREMIATO DALLO STIPENDIO

Premiare il merito significa anche retribuirlo in modo congruo. Dunque, per permettere al sistema universitario italiano di aprirsi verso l’esterno, reclutare i migliori cervelli internazionali e trattenere quelli italiani è necessario un deciso innalzamento delle retribuzioni di ricercatori e professori. Il confronto tra carriere analoghe negli Stati Uniti e in Italia mostra l’entità della perdita per chi resta nel nostro paese. Ma il ruolo di ingresso non può più rappresentare per tutti un’assunzione a tempo indeterminato.

L’EUROPA NON APPREZZA IL BUON VINO

Il settore vitivinicolo è uno dei più importanti e dinamici dell’economia italiana. Ma l’Unione Europea sta per varare un’importante riforma che modifica il sistema di classificazione dei vini, con un appiattimento dei livelli di qualità. Rischia così di danneggiare le cantine italiane, che negli anni sono riuscite a consolidare il loro prestigio mondiale grazie all’interazione di sistema istituzionale di classificazione e reputazione collettiva della specifica denominazione. Ad avvantaggiarsene saranno invece i grandi gruppi internazionali.

DENARO DI PLASTICA E DEBITI DA PAGARE

Il crescente livello del tasso di insolvenza legato alle carte di credito negli Stati Uniti rischia di aprire un nuovo fronte della crisi economica. E anche in questo caso il contagio potrebbe estendersi all’Europa. L’Italia è meno coinvolta di altri paesi europei, ma anche le nostre famiglie ricorrono sempre più a prestiti dalle banche. La creazione dell’istituto del fallimento del debitore potrebbe essere una soluzione e uno strumento utile per le famiglie in difficoltà. A condizione di disincentivare i comportamenti opportunistici ponendo un filtro per l’ammissione alle procedure fallimentari.

DUE DOMANDE AL GOVERNO

Una lettura attenta della legge di assestamento del bilancio dello Stato per il 2009 approvata dal Senato e ora al vaglio della Camera, fa sorgere due interrogativi di fondo, su cui sarebbe opportuno avere chiarimenti dall’esecutivo. In che cosa consistono le maggiori spese proposte dalla legge? Che cosa è successo al Fondo Strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale e, dunque, come verranno finanziate le spese della ricostruzione dell’Abruzzo?

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