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LA CRISI, IL MERCATO E IL PENSIERO LIBERALE *

Il ripensamento critico della finanza innescato dalla crisi finanziaria coinvolge la stessa nozione di economia di mercato. Ma chi ha fallito, lo Stato o il mercato? Paradossalmente lo Stato, che non ha saputo dare regole esaustive e supervisori attenti. Si è instaurata una religione liberistica che vede nell’intervento pubblico sempre e comunque una indebita compressione della libertà d’impresa. Anticipazione di un articolo più esteso che la rivista Il Mulino pubblicherà nel numero in uscita a dicembre.

L’INDICE PUNTA ALLA RECESSIONE

La crisi finanziaria mondiale in corso è la più grave dal dopoguerra: è penetrata nel profondo dell’intero sistema finanziario e sta seriamente condizionando il settore bancario. I suoi effetti sull’economia reale si manifestano in modo sempre più chiaro. €-coin, un indicatore della crescita di fondo dell’area euro, ha indicato un rallentamento dell’economia dell’area sin dall’inizio del 2007, inglobando il peggioramento della tendenza dall’agosto dello stesso anno. E ha ben rappresentato il brusco deterioramento del quadro congiunturale a partire dall’estate 2008.

PROJECT FINANCING IN VERSIONE ITALIANA *

E’ stata appena approvata una profonda riforma dell’affidamento di lavori pubblici mediante project financing. Desta perplessità la reintroduzione del diritto di prelazione, seppure con pubblicità a livello comunitario. E l’ampliamento del ventaglio di iter prospettabili determina un notevole grado di complessità procedurale, che non può certo incoraggiare la partecipazione delle imprese. Manca poi chiarezza sulle competenze e gli incentivi delle amministrazioni interessate a selezionare le procedure secondo criteri di efficienza economica.

L’INIZIO DELLA FINE DEI CONCORSI

La vera novità del decreto 180 è che per la prima volta in Italia una quota significativa delle risorse viene attribuita alle università in funzione della valutazione dei loro risultati. Intanto, nei concorsi per ricercatore sono state eliminate le prove d’esame, un assurdo privo di paralleli internazionali e spesso cavallo di Troia per operazioni poco limpide. E a giudicare saranno solo professori ordinari. Con il Dl si sono fatti passi da gigante verso la fine dei concorsi, anche grazie alla pioggia di critiche che lo ha accompagnato.

UN G-20 CON TROPPE RACCOMANDAZIONI

Una rilettura a mente fredda della dichiarazione finale del G-20 fa emergere molti dubbi. Il problema principale del documento è non separare in modo sufficientemente netto ciò che i paesi devono realizzare immediatamente da quello che dovrebbero fare in seguito. E mancano dettagli importanti, quelli su cui è più probabile che si manifestino i disaccordi fra governi. Preoccupanti anche le omissioni su questioni fondamentali come i disequilibri macroeconomici. Diverse invece le banalità, in particolare sul ruolo del Fondo monetario internazionale.

LA BORSA INCERTA NON DA’ DIRITTO ALLO STUDIO

Il decreto legge 180 aumenta le risorse per il diritto allo studio universitario per il 2009, che erano state tagliate con la legge 133. E porta a 246 milioni lo stanziamento del fondo integrativo per le borse di studio. Una buona notizia. Che non risolve però i problemi di fondo: cattiva individuazione del bisogno sociale a cui il programma dovrebbe rispondere, pessimo assetto istituzionale del sistema, enormi difetti nella sua attuazione. Ma anche un’insufficienza cronica di risorse e soprattutto mancanza di certezza su base pluriennale.

CHI FA OPINIONE SUGLI IMMIGRATI

Secondo un sondaggio della primavera 2007, il 73 per cento degli italiani ritiene che l’immigrazione abbia un impatto negativo sul paese. Opinioni sulle quali incidono in modo rilevante aspetti sociali e culturali, influenza degli organi di informazione compresa. Ma l’importanza della relazione tra mass media e opinione pubblica non deve offuscare il ruolo giocato da eventi reali, come l’incidenza dell’immigrazione clandestina nelle diverse aree geografiche. Un’analisi che per gli Usa riserva qualche sorpresa. Ma che da noi è impossibile, perché mancano i dati.

PAESE PER PAESE COME SI SALVANO LE BANCHE

Tutti i governi europei adottano misure per preservare la stabilità del sistema finanziario. L’obiettivo prioritario è quello di rafforzare il sistema bancario attraverso la presenza diretta dello Stato. Ogni paese, però, segue la propria strada. In dettaglio, le caratteristiche dei diversi interventi in Francia, Germania, Regno Unito, Irlanda e Spagna.

IL TABU’ DEL VALORE LEGALE DELLA LAUREA

Un provvedimento sarebbe cruciale per l’università italiana: l’abolizione del valore legale del titolo di studio. Vi ruotano attorno aspetti finanziari, reclutamento dei meritevoli ed efficienza complessiva del sistema. Eppure, né il decreto governativo né la proposta dell’opposizione lo affrontano. Anche perché, si dice, non esiste nessuna norma che lo preveda per le lauree e quindi non vi è niente da abrogare. Non è proprio così, ma non c’è alcun serio problema tecnico né alcun costo per la sua eliminazione. Solo un formidabile ostacolo, di natura politica.

COMMISSARI PER CASO

Lo spirito meritocratico che ispira il decreto legge sull’università è nel complesso condivisibile, perché rompe il principio del trattamento uniforme degli atenei e va incontro alle recenti proteste degli studenti. Salvo però contraddire i suoi stessi intenti quando modifica le procedure per la costituzione delle commissioni dei concorsi universitari, introducendo un meccanismo assai complesso, probabilmente inapplicabile e che non dà comunque alcuna garanzia di riuscire a premiare i migliori.

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