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ROMA SBAGLIA SUI TAXI *

Aumentare il numero delle licenze di taxi e, allo stesso tempo, concedere agli operatori aumenti sulle tariffe, come ha fatto il comune di Roma, può portare a risultati negativi. Lo dimostra una analoga esperienza del Regno Unito. Due scenari si prospettano ora per la capitale italiana: la domanda di servizio cresce e con essa il valore delle licenze. Oppure resta stabile, ma i prezzi di corsa più alti compensano comunque i tassisti. In entrambi, i casi la resistenza a ulteriori future liberalizzazioni sarà ancora più forte.

PROVE TECNICHE DI GRANDE COALIZIONE

Il decreto milleproroghe approvato in fretta e furia dalla Camera è un esempio tangibile di cosa accade quando in Parlamento non c’è una forte opposizione. Estende nel tempo normative in scadenza, ripristina leggi già abrogate e prevede eccezioni ad personam. Nel silenzio totale si sono scientemente smantellati i pochi elementi strutturali di controllo della spesa introdotti nella passata legislatura. Una classe dirigente preoccupata della propria rielezione non avrebbe ceduto alle pressioni dei piccoli centri di potere. Ma in aprile si vota con liste bloccate.

MILLEPROROGHE, MILLEDEROGHE

Il decreto legge 248/2007, meglio noto come “decreto milleproroghe” è stato approvato nei giorni scorsi dalla Camera con l’accordo di maggioranza e opposizione. Dovrebbe essere ribattezzato “ millederoghe” perché contiene una serie di misure ad personam o a favore di specifiche lobby che, annegate in pagine di articoli e commi scritti in linguaggio ostico, non possono essere individuati che da pochi addetti ai lavori. Qui cerchiamo di segnalare alcune di queste disposizioni, ma chiediamo anche ai lettori delavoce.info di aiutarci a scavare nelle pieghe del decreto che sta per essere convertito in legge.

ATLANTIDE: UNA PARABOLA SUL FEDERALISMO*

Diversi stati europei ripensano la loro organizzazione federale. Mentre in Italia si discute dell’istituzione di un senato federale, in Germania si cerca di distinguere in modo più netto tra le competenze del governo centrale e quelle dei länder. In Gran Bretagna si riformula il sistema di finanziamento delle amministrazioni locali. Per valutare questi interventi è però necessario avere un modello comune di federalismo. E se come punto di partenza si considerano gli individui, si scopre che molti problemi istituzionali finiscono per scomparire.

CHI QUOTERA’ LE PMI ITALIANE

Il numero di società quotate in Italia è sostanzialmente immutato da decenni, mentre in Europa è notevolmente cresciuto, spesso grazie alle piccole e medie imprese. Molte quotazioni, però, avvengono sui Multilateral Trading Facilities, oggi regolati dalla direttiva Mifid. Qui, l’ammissione a quotazione ha sempre meno una valenza pubblicistica. E il percorso è meno oneroso e lungo perché la verifica della qualità delle società quotande è delegata a un intermediario. Un modello che si può importare nel nostro paese. A patto di rispettare alcune condizioni.

IL MISTERO DELLA TABELLA SCOMPARSA

Da qualche mese non vengono più pubblicati i prezzi dei carburanti consigliati dalle diverse compagnie petrolifere, in attuazione di un parere dell’Antitrust. L’Autorità paventava il rischio che la diffusione di quei dati favorisse la collusione tra le imprese. Sebbene esistano vari argomenti teorici a favore di questa tesi, non si può dimenticare che in qualsiasi situazione di asimmetria informativa, eliminare un pezzo di informazione pubblica significa semplicemente aumentare il vantaggio relativo di chi dispone già di più conoscenze.

PENSIONI

Un primo importante provvedimento è l’eliminazione dello scalone  (Legge 247/2007) che sostituisce allo “scalone” introdotto dal governo Berlusconi un criterio meno stringente secondo il quale si può andare in pensione di anzianità anche in presenza di criteri di anzianità contributiva ed età inferiori. L’accordo comporta un aumento di spesa previdenziale stimato in  circa 10 miliardi di euro in dieci anni.
L’altro provvedimento di rilievo è relativo al conferimento TFR. In particolare il Governo Prodi ha anticipato l’attuazione della riforma al 2007 (anziché 2008 come previsto dalla Legge Maroni). Accanto a questo anticipo viene anche introdotto un trasferimento del TFR in un fondo INPS per i dipendenti di aziende sopra i 50 dipendenti che non aderiscano ad un fondo pensione di categoria o altro fondo pensione (Legge 296/2006, Art. 1, comma 755-760).
Occorre poi menzionare una revisione aliquote contributive lavoratori tipici ed atipici, (Legge 296/2006, Art. 1, comma 749-750, 770-776; Legge 247/2007). Un aumento delle pensioni “ basse”,  e provvedimenti aumentare le pensioni dei giovani,  attraverso la totalizzazione dei contributi e la possibilità di  riscatto della laurea. Inoltre è stata introdotta una revisione dei  contributi figurativi,  per l’intero periodo di godimento delle indennità di disoccupazione,  calcolati non più sugli importi degli assegni di disoccupazione ma sulla retribuzione piena presa a riferimento per il calcolo degli assegni stessi nel caso di disoccupazione e lavori discontinui.  (Legge 247/2007,  Legge 296/2006).
In merito ai Lavori usuranti (Legge 247/2007) è stata formulata una delega a legiferare decreti legislativi, al fine di concedere ai lavoratori dipendenti che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento a decorrere dal 1º gennaio 2008 impegnati in particolari lavori o attività la possibilità di conseguire, su domanda, il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti, secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi.
Secondo le stime del Ministero del Lavoro la lista di queste mansioni dovrebbe coinvolgere quasi 1,4 milioni di lavoratori con un costo massimo pari a 2,5 miliardi di Euro per dieci anni dei 10 preventivati per lÂ’abolizione dello scalone.
Durante i lavori della Camera la Commissione aveva eliminato il riferimento che stabiliva il tetto di 80 notti per definire i lavori notturni usuranti ma il governo lo ha reintrodotto in dirittura di arrivo. Sono state individuate nuove categorie quali: lavoratori dipendenti notturni come definiti dal decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66;  lavoratori addetti alla cosiddetta «linea catena» ; conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto di persone;
I lavoratori devono avere svolto nelle attività: nel periodo transitorio, un periodo minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa; a regime, un periodo pari almeno alla metà della vita lavorativa.

QUANDO SI VEDRANNO GLI EFFETTI

L’eliminazione dello scalone ha effetto a partire dal 2008, anno nel quale era previsto l’innalzamento dell’età minima pensionabile a 60 anni. Requisiti per il pensionamento:

Anno Età Anagrafica
  Lavoratori dipendenti pubblici e privati Lavoratori autonomi iscritti all’INPS
2008 58 59
2009 – dal 01/01/2009 al 30/06/2009 58 59

 

Requisiti a partire dal 2009:

Conferimento TFR: anticipata l’entrata in vigore all’inizio del 2007 anziché al 2008 previsto dalla Legge Maroni. L’analisi preliminare degli effetti (dati riferiti a luglio 2007) mostrano che per effetto del conferimento del TFR il tasso di adesione ai fondi pensione negoziali  è salito dal 13.3% del 2006 al 23.6% del 2007, contro un tasso atteso del 40%.  Il Ministero del lavoro sostiene però che occorrerebbe aggiungere i lavoratori che alla data del 30 giugno non hanno operato alcuna scelta esplicita. Si arriverebbe  così ad un tasso di adesione, secondo le stime ministeriali, del 34/35%.

Aumenti aliquote

Già in  finanziaria 2007 si erano già attuati alcuni aumenti delle aliquote contributive lavoratori artigiani e commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS sono stabilite in misura pari al 19,5%. A decorrere dal l° gennaio 2008, le predette aliquote sono elevate al 20 %.
Per i lavoratori iscritti alla gestione separata, l’aumento delle aliquote contributive al 23% (23.5% con i contributi aggiuntivi per maternità, malattia, etc.) ha avuto luogo a partire dal 1 gennaio 2007; dal primo gennaio 2008 e per i successivi 3 anni, è previsto un aumento ulteriore di 1 punto percentuale per anno in aggiunta, nel primo anno, ad un ulteriore incremento dello 0.25% per contributi di maternità, malattia, etc.). In questo caso il Governo Prodi è andato nella direzione di armonizzazione delle aliquote contributiva aumentando così la contribuzione totale che rappresenta il montante delle future pensioni dei lavoratori atipici.

Pensioni basse: a partire dal 2007 introdotta una una tantum aggiuntiva annua per le pensioni basse (pagata ad ottobre dello stesso anno).
La misura della somma aggiuntiva alle pensioni basse è calcolata in base all’anzianità contributiva. 
Lavori usuranti: devono essere stabilite le categorie che usufruiranno della definizione di lavoratori usurati.

OCCASIONI MANCATE

Ammorbidire lo scalone ha protetto circa 129.500 pensionandi d’anzianità, molti dei quali provenienti dal pubblico impiego e non ha quindi portato quei risparmi di spesa necessari a garantire pensioni migliori per i più giovani. Si è stimato che  lÂ’eliminazione dello scalone porterà ad un aumenti di spesa di 10 miliardi di euro in 10 anni

Non è l’ultima sigaretta, forse neanche la penultima, di Tito Boeri e Agar Brugiavini
E’ una questione di metodo. Contributivo,  di Agar Brugiavini e Elsa Fornero;
Gli italiani e le pensioni, di Sandro Gronchi, 17.07.2007

Non è stato affrontato il nodo della  revisione dei coefficienti di trasformazione, in effetti slittata al 2010. E’ prevista una commissione col "compito di verificare e proporre modifiche" agli stessi.
Non c’è  all’interno del protocollo d’intesa, interventi volti alla diversificazione dei coefficienti di trasformazione al fine di considerare le differenze in termini di vita attesa a seconda della carriera lavorativa svolta.  Viene però istituita una apposita Commissione che dovrà valutare il rapporto intercorrente tra l’età media attesa di vita e quella dei singoli settori di attività. Sulla base dell’istruttoria svolta la Commissione dovrà fornire quindi entro il 31 Dicembre 2008 un parere sull’eventuale revisione dei coefficienti di trasformazione. Una definizione per il lavoro usurante, di Jacopo Canello e Stefano Marchiante, https://www.lavoce.info/articoli/pagina2619.html,  23.07.2007. Quando il lavoro è usurante di Matteo Richiardi , Roberto Leombruni e Mauro Gallegati

MA È POSSIBILE TAGLIARE LE TASSE?

Ridurre la pressione fiscale è una necessità per l’economia italiana. Ma è possibile farlo senza sperperare i risultati sui conti pubblici ottenuti negli ultimi due anni e anzi consolidando definitivamente la politica di risanamento? Se congeliamo la spesa pubblica in termini reali ai livelli attuali si liberano risorse sufficienti per portare il bilancio in pareggio e nello stesso tempo finanziare un calo delle imposte. E il governo potrebbe favorire il miglioramento della contrattazione nel settore privato, legando salari a produttività in quello pubblico.

SCUOLA

PROVVEDIMENTI

Il ministro Fioroni (a differenza del ministro Mussi) si è caratterizzato per una politica di apparente continuità con i provvedimenti del precedente governo, mentre in realtà ha adottato una politica graduale (il famoso “cacciavite”) per modificare i contenuti più invisi alla nuova maggioranza. Tra i provvedimenti adottati:
1) innalzamento dellÂ’obbligo scolastico a 16 anni, e parziale disapplicazione della alternanza scuola-lavoro prevista dalla precedente riforma Moratti (in particolare mancata sottoscrizione di accordi di sperimentazione regionale).
2) commissariamento della agenzia nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione (Invalsi), ma incompleta realizzazione di un sistema di valutazione nazionale. Il Ministro ha espresso pareri contradditori sulla necessità di una valutazione “campionaria” contrapposta ad una valutazione “censuaria” delle scuole.
3) riscrittura dei programmi scolastici, definendo dal centro traguardi terminali e linee di indirizzo e non prescrizione di contenuti specifici, ma nel contempo preoccupandosi di un recupero contenutistico nella attuale scuola dellÂ’obbligo, a seguito del ridimensionamento degli stessi introdotto dalla riforma Moratti.
4) ripristino della serietà delle verifiche (in particolare reintroducendo i commissari esterni per l’esame di maturità, ma anche con la reintroduzione dell’esame di riparazione in sostituzione del meccanismo del recupero crediti)
5) accettazione della riduzione degli organici previsto in finanziaria 2007 (in particolare con lÂ’imposizione di un tetto massimo agli insegnanti di sostegno) in cambio di una progressiva immissione in ruolo dei precari, con la conseguente chiusura delle graduatorie ed il passaggio ad un nuovo meccanismo di ingresso nella professione insegnante basato sulle scuole di specializzazione (SIS).
6) sperimentazione di nuove forme di gestione a livello locale delle risorse docenti disponibili (proposta avanzata nel quaderno bianco sulla scuola, recepita in finanziaria 2007 ed attualmente in corso di definizione nelle linee di indirizzo del Ministero della Pubblica Istruzione).

QUANDO SI VEDRANNO GLI EFFETTI

Gli effetti attesi dovrebbero essere quelli di innalzamento della scolarità giovanile (intervento 1) e di miglioramento della qualità degli apprendimenti (interventi 3 e 4). Incerti gli effetti degli interventi sugli organici (interventi 5 e 6), sia sul piano del bilancio che su quello della formazione impartita.

OCCASIONI MANCATE

Due sembrano i nodi non ancora affrontati:
1) il riassetto del sistema formativo, alla luce della preoccupante performance negli apprendimenti emersa dalle indagini internazionali. Molti indicatori di inefficienza puntano i riflettori sulla scuola secondaria di primo grado, che in seguito all’innalzamento dell’obbligo avrebbe potuto essere ridisegnata legandola in modo più organico alla scuola secondaria di secondo grado. È curioso che un provvedimento di rilevante portata (quale l’età dell’obbligo) sia finito in Finanziaria, e non invece inserito in una legge appropriata. È stata correttamente arrestata la licealizzazione della formazione tecnica sponsorizzata dal governo precedente, senza però sciogliere il nodo di quale fosse l’assetto desiderato.
2) non si può avere maggior autonomia gestionale a livello decentrato senza la costruzione di un adeguato sistema di valutazione censuario. Come già in passato, non si è avuto il coraggio di andare in una direzione attuativa dell’autonomia scolastica (trasferendo risorse e responsabilità a livello della dirigenza delle singole scuole) costruendone la precondizione di verifica a posteriore dei risultati.

PER UNA CLASS ACTION PIU’ AMERICANA

La trattazione comune di istanze simili garantisce la tutela delle situazioni marginali, riduce i costi privati e pubblici della giustizia, allontana le imprese da comportamenti opportunistici e le spinge verso l’adozione di idonee misure precauzionali. Ed è dunque un bene che sia stata introdotta anche in Italia. Ma la nostra norma, come quasi tutte le analoghe leggi europee, si discosta dal modello americano per molti aspetti significativi. Alla fase di sperimentazione, dovrà seguirne una in grado di garantire la libertà d’accesso e la semplicità d’uso.

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